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02/06/15

Impacchettare la mia vita (di nuovo) // Packing up my life (again)

goodbye goodluck[English version below]

È di nuovo quel momento in cui cerco di chiudere tutta la mia vita in un paio di valigie. So di non potermi portare tutto, so che non mi servirà nemmeno tutto, eppure per ogni oggetto che devo lasciare mi sento un po’ più vuota. È come se le cose che mi appartengono mi tenessero ancorata all’idea stessa di casa. Naturalmente non posso portare con me le persone che ci sono dentro, ma lasciare anche i regali ricevuti, i ricordi del Giappone, i pupazzi sul letto che mi ha vista crescere, mi dà un senso di incompletezza. Penso sempre che un giorno avrò un posto da chiamare davvero, in ogni senso possibile, casa, ma manca ancora tanto tempo. Quindi gran parte delle mie cose restano qui, radici lontane da dove saranno le foglie.

15/05/15

Ritorno, seconda parte // Return, pt. 2

[English version below]

Dicevamo, sono in Italia da circa un mese, e più che un ritorno sarebbe appropriato chiamarlo intervallo. Sto trascorrendo le giornate con la mia famiglia, qualche noiosa visita medica di routine, assecondo gli sfizi culinari a cui ho dovuto rinunciare a lungo, e poco altro. È la vita da hikikomori che da tempo mi sarei voluta concedere: studio kanji regolarmente ma senza fretta, leggo tanto e faccio preparativi.

Sakura, Daigoji
Sakura, Daigoji



26/02/15

Quasi una storia d’amore // Almost a love story

‘It was, he says, an intensity of passion such as to startle the world, and perhaps for that very reason it was fated to be brief’ (The Paulownia Court, The Tale of Genji)

[English version below]
Quando iniziai a scrivere questo blog, ormai tre anni e mezzo fa, mi fu suggerito un titolo che richiamava il meraviglioso Comrades: Almost a Love Story di Peter Chan, e lo adottai senza pensarci troppo su. A distanza di tanto tempo mi rendo conto che non avrebbe potuto esserci scelta più azzeccata.

Snowy Arashiyama


29/11/14

Le insidie del ganbatte

Nature’s first green is gold,
Her hardest hue to hold.
Her early leaf’s a flower;
But only so an hour.
Then leaf subsides to leaf.
So Eden sank to grief,
So dawn goes down to day.
Nothing gold can stay.

Non mi faccio viva da più di un mese. Non è stato un mese dei più facili e non so bene da dove iniziare a raccontarlo.

Intanto, mi spiace deludervi, ma ho rinunciato al lavoro all'izakaya. Non è affatto il posto che molti di voi avevano immaginato. Ho provato una domenica sera, dopo la chiusura dell'ufficio di custodia bagagli, e ho capito che dodici ore di seguito (oltre a non essere legali col visto studentesco) non le reggo. Ci sono anche altre ragioni per cui non mi sento a mio agio lì, ma di questo parlerò in un post ad argomento completamente diverso che ho in mente da un po'.

Cosmos at Kameoka
Cosmos, i fiori con cui si fa hanami in autunno

21/09/14

Aggiornamenti di fine estate

Scrivo dal Neko café, in una domenica mattina azzurra e tiepida. C’è un solo cliente per ora, ma oggi sarà probabilmente una giornata piena, considerato il viavai di turisti intorno al santuario di Fushimi Inari. L’estate è finita. Fa ancora abbastanza caldo durante il giorno, ma la sera e la mattina le temperature si sono abbassate, le cicale non ci sono più, e il canto dei grilli annuncia l’arrivo dell’autunno. Sto ricominciando a percepire i cambi di stagione attraverso gli stessi segni che notano i giapponesi.

fushimi inari taisha
Fushimi Inari Taisha, autunno 2013

Per più di un mese ho latitato dalla pagina Facebook, ho dimenticato di rispondere a mail e commenti, non ho letto nemmeno una volta i blog che seguo, non ho scritto nulla. Onestamente, mi è mancata del tutto la voglia. Però sono viva, ecco.

21/07/14

How can you mend a broken heart?

Ieri pedalavo come una furia sulla strada che percorro ogni giorno per andare a scuola, ma la luce dorata delle cinque del pomeriggio si rifletteva nelle pozzanghere lasciate dagli acquazzoni delle ore precedenti, e Kyoto sembrava volersi far perdonare qualcosa. Non è colpa sua se ogni angolo fa male, e se dopo essermi affannata a costruire bei ricordi per mesi, l’anno scorso, ho scoperto ora quanto questa possa essere un’arma a doppio taglio.

Byōdō-in, Uji


28/06/14

Preparativi

suitcase
Source
Sto smontando e rimontando la valigia da due giorni, passandola sulla bilancia per misurare ogni minimo cambiamento, per cercare di stare entro i 30 chili di franchigia di Qatar Airways, cosa che stavolta pare più complessa del solito. Anche se è la seconda volta, tutto ciò che mi ha insegnato l’esperienza è iniziare con un congruo anticipo i preparativi, non certo ridurre la quantità di roba da forzare nel trolley saltandoci sopra.

Ho un hard disc dedicato ai soli film, con scorte di Johnnie To e Sion Sono sufficienti a raddrizzare decine di cattive giornate e so che mi serviranno, ho finito di selezionare e sistemare le foto dell’anno scorso – io sia maledetta se ne faccio ancora così tante! – e la mia valigia all’ultima pesata era 30,06 chili. Penso a tutte le cose che sono costretta a lasciare, ai miei libri soprattutto, e vorrei esistesse il teletrasporto.


Questo è il momento in cui inizio a rendermi conto che ci siamo. Ogni tanto mi si blocca il respiro, non so se sia la carenza di ferro, l’ansia, o tutte e due. Penso alle cose che mi mancheranno, al concerto dei National a Ferrara che avrei voluto vedere, alle serate in spiaggia a cui avrei probabilmente rinunciato comunque, a certi locali che sanno di casa. Faccio liste mentali di tutti i cibi che mi sognerò la notte, non perché la cucina giapponese mi dispiaccia, ma perché dopo un po’ viene voglia di quel pane che profuma ancora di forno, dei dolci fatti a mano, del ragù.

20/06/14

Italia vs. Giappone, un post polemico

Avevo in mente di scrivere questo post da tanto tempo, e qualche giorno fa ho letto qualcosa che mi ha dato lo stimolo a dare infine una forma ai miei pensieri. Pare che gli italiani abbiano il vizio di lamentarsi spesso e volentieri, e dato che per una volta mi rivedo nello stereotipo nazionale vorrei condividere con voi le mie lamentele.

Rain in Wakayama
Piove governo ladro

04/06/14

Biglietto sola andata

Direzione Kansai airport, come potete immaginare. Tra meno di un mese torno a Kyoto. Ci stavo già lavorando, quando ho scritto della mancanza e del perché non fosse così opprimente, ma solo ora che il volo è prenotato e il Certificato di Eleggibilità è stato rilasciato sono pronta per comunicarvelo ufficialmente. Cinque mesi di telefoni sbattuti in faccia non sono mai così dolci come quando ti permettono di mettere da parte i soldi e partire di nuovo.

Fushimi inari

05/05/14

The Cave e altri ricordi

Colonna sonora per la lettura: The Cave – Mumford & Sons; Everytime – Britney Spears
But I will hold on hope and I won’t let you choke on the noose around your neck
And I’ll find strenght in pain and I will change my ways, I’ll know my name as it’s called again

Da sempre sono ossessionata dall’idea di dimenticare, scrivo diari, mi appunto sensazioni sul retro degli scontrini per non perdere pezzi di me. Col tempo, ho imparato a ricostruire i ricordi in modo tanto convincente da riuscire a ignorare che sono parte del passato. Non è un’abilità sana né invidiabile, me ne rendo conto. Il Giappone, soprattutto dall’estate in poi, è stato l’unico momento della mia vita in cui ho vissuto soltanto nel presente, in un edonismo emotivo sfrenato nel quale non esistevano più ieri né domani.

Daimonji Gozan no Okuribi

Come ho letto in questo post bellissimo, ci sono ricordi che aprono mondi. Sono così vividi e reali che basta chiudere un attimo gli occhi per avere l’illusione di essere proprio lì, immersa di nuovo in quel mondo parallelo – non era lo stesso in cui sto vivendo ora, ne sono certa, e quasi vorrei continuare a tenerli serrati all’infinito. Di più, sono punti di partenza da cui ricostruire qualcosa. Potrei pensarci per ore e giorni, trovarne altri mille, ma per ora queste sono le mie capsule del tempo.

11/04/14

San Luca vs. Kyoto Tower

Ogni bolognese, scorgendo San Luca all’orizzonte, sa di essere tornato a casa. Una mattina di settembre sono sgattaiolata fuori mentre Dan e Simon giocavano a Beyond: Two souls (da dieci ore consecutive) e mi sono rifugiata in una libreria davanti alla stazione di Shijo-Omiya a fare 立ち読み tachiyomi, leggere stando in piedi libri che non compreremo mai. Ho trovato un libro sui colori dell’Italia e quando, sfogliandolo distrattamente, mi sono trovata davanti una foto del santuario, ho sentito nostalgia per la prima volta dopo tanto tempo.

San Luca
La sagoma di San Luca

13/03/14

Mancanze

So make your siren's call
And sing all you want
I will not hear what you have to say

Cause I need freedom now
And I need to know how
To live my life as it's meant to be
Il Giappone mi manca, ma non tanto quanto pensassi. Intendiamoci, non c’è giorno in cui non vorrei svegliarmi con la musichetta del furgoncino della carta da riciclare (se solo l’avessi registrata!), inforcare la mia fedele bici Tetsuo e filare giù per Senbon dori. Ora poi, che gli ume colorano il Kitano Tenman-gu di rosa e bianco, e i sakura si preparano per avvolgere la città coi loro petali leggeri, non c’è nessun altro posto al mondo in cui vorrei trovarmi.

ume

28/01/14

Consigli per lo studio del giapponese (e una soddisfazione tutta personale)

Questa mattina, mentre fuori cadeva la prima nevicata della stagione, su Facebook un'insegnante dell'Arc Academy mi ha scritto 合格おめでとう goukaku omedetou, congratulazioni per la promozione. Nonostante avessi passato mesi studiando a un ritmo senza precedenti, non potevo crederci. Ho passato l'N2 del JLPT.

Kyoto Manga Museum
Riproduzioni di libri scolastici dal Kyoto Manga Museum
Durante i quindici mesi trascorsi a Kyoto non si contano le volte in cui, presa dallo sconforto, mi dicevo che non stavo facendo abbastanza progressi. Una cosa che ho capito con l'esperienza, e che credo possa essere utile a chiunque studi una lingua, è che difficilmente si apprende in modo uniforme e costante, in linea retta. L'assimilazione di nuovi vocaboli e della grammatica avviene spesso in modo irregolare, a periodi di rapido miglioramento ne seguono altri in cui sembra di non avanzare, ma si stanno in realtà consolidando le basi su cui andare avanti a costruire le nostre conoscenze.

06/01/14

Dieci, pt. 2 - La busta gialla

Sono passati dieci giorni da quando sono tornata in Italia.
La mia vita qui è tutta da rifare. L'ho smantellata pezzo per pezzo e ora bisogna che reinventi il mio futuro, un futuro molto diverso da quello che immaginavo un anno fa. 
Il Giappone è rimasto rinchiuso nella sua bolla, mi sembra sia stato un sogno lungo e bellissimo. Kyoto ancora non mi manca come credevo, anche se non c'è altro luogo al mondo in cui vorrei essere con così tanta urgenza. Le persone, invece, mi mancano da morire.

Kamogawa night
Kamogawa, ultima notte a Kyoto

20/06/13

E alle ortensie chi ci pensa?

Quando ho iniziato a buttare giù due idee per questo post, la stagione delle piogge continuava a farsi attendere, le temperature sfioravano i 35 gradi e le ortensie, fiore che dovrebbe allietare questo periodo dell'anno, stavano appassendo per mancanza d'acqua.
Stavo scrivendo una presentazione sulle adozioni da parte di coppie omosessuali - finalmente un tema scelto da me, e un po' più stimolante di "Se potessi decidere vivresti in una villetta unifamiliare o in un appartamento?" - e il Kamogawa sembrava sul punto di prosciugarsi.

Ortensie
Le ortensie languiscono

Oggi, invece, è il mio primo giorno di vacanza. Piove, ovviamente. Ha iniziato ieri pomeriggio, dopo la cerimonia di chiusura del trimestre scolastico, e non ha più smesso.
Incredibilmente il mio umore non ne sta ancora risentendo troppo.

06/06/13

Dentro alla bolla

Questo post non ha a che fare col Giappone in senso stretto, è più un piccolo pensiero che probabilmente tante persone che vivono lontane da casa - per un periodo limitato o a tempo indeterminato - potranno comprendere, condividere, o anche vivere in maniera del tutto opposta.

Uji Botanical Garden
Giardino botanico di Uji


Ultimamente rifletto molto sulle cose che mi sto perdendo al di là dell'oceano.
A un livello più superficiale, come un piccolo fastidio, ci sono i film di animazione proiettati un giorno soltanto, poi i concerti, le occasioni perdute di (ri)vedere dal vivo i National o i Depeche Mode, per dirne un paio.
La vera perdita, però, sono gli eventi importanti nelle vite delle persone a cui voglio bene. C'è chi trasloca, chi espatria, chi compra casa e soprattutto ci sono nuove faccine che ho tanta voglia di vedere per la prima volta.

25/05/13

Aspettando la stagione delle piogge

In questi giorni ho nostalgia di casa.

Ghibli museum
Ghibli museum
Mi avevano avvertita che a un certo punto della permanenza succede, ma pensavo ingenuamente di aver superato indenne tutti i momenti grigi. Eccola qui, invece, la malinconia che mi fa sognare a occhi aperti i miei portici, l'estate bolognese, le serate all'Hana bi con la brezza che odora di mare. Forse ho fatto un sogno che non ricordo, forse è il pensiero che tanti dei miei amici tra un mese o poco più lasceranno Kyoto.
Forse è perché Paolo domenica è tornato in Italia e questi dodici metri quadri sembrano vuoti come non mai. Non è facile incastrare due persone in uno spazio così angusto, eppure per un po' ho avuto la sensazione che in casa mancasse qualcosa di fondamentale.

Per due settimane e mezzo ho fatto la quasi-turista tra Tokyo, Hiroshima e Miyajima, Nara e i luoghi più celebri di Kyoto. Non c'è bisogno di dire che mostrare a qualcun altro tutti i miei posti preferiti, gli scorci che mi ero appuntata mentalmente per poterli condividere nella luce più bella, ha reso questo maggio uno dei mesi più pieni e intensi da quando sono qui.
Per una volta è stata una vacanza (quasi) senza mappe, e sono stata tanto fiera di me e dei miei cambiamenti di questi mesi. Posso scarpinare fino alla cima del Fushimi-inari senza sforzo, ho domato la bicicletta che ora mi è fedele compagna e soprattutto ho tanti amici coi quali mi rapporto con una naturalezza difficile da immaginare su di me fino a qualche mese fa. Sembrano cose da nulla, ma credo saranno le mie più grandi conquiste nipponiche.

26/01/13

Compleanno con il fuso

Oggi è il mio compleanno. Mi sono svegliata alle 11, con la testa pesante dopo la serata di festa, e aprendo Facebook ho trovato solo un paio di messaggi di auguri. Ci sono rimasta male giusto il tempo di ricordare che in Italia sono le tre di notte, e la maggior parte delle persone che conosco stanno ancora dormendo. Eppure continua a sembrarmi strano che già dodici ore fa un numero imprecisato di persone provenienti da tutte le parti del mondo mi stesse cantando Happy Birthday to you, e da qualche altra parte non sia ancora momento di festeggiarmi.

Genji monogatari
Genji monogatari in lingua originale. IL regalo.

Ieri è stata una giornata strana. A scuola mi hanno stupita con regali inaspettati, mi hanno riempita di leccornie di vario tipo, e le mie scorte di dolci sono a posto per un po'.
Poi è stato il momento della festa, quella che tutti aspettavano con ansia, forse più di me, tanto da farmi dubitare che ci potesse essere ancora vita dopo la festa.

31/12/12

Nell'attesa...

A me piacciono tanto i bilanci, le classifiche, i buoni propositi che invadono gli scritti di fine anno. Mi piace tornare indietro, vedere cosa mi ero proposta di fare e, in questo caso, rendermi conto che nel 2012 non ho sgarrato troppo. Nell'anno che si conclude oggi mi sono laureata e ho iniziato la mia permanenza nipponica, tanto per dirne un paio. Il Giappone finora mi ha dato tanto, mi ha insegnato ad essere più indipendente e accomodante, a muovermi con più scioltezza all'interno dei rapporti interpersonali, ad evitare gli assolutismi e a comprendere l'importanza del contesto culturale di ogni comportamento e usanza, senza chiudermi nei miei preconcetti "italiani".
Per il 2013 non ho una lista di propositi strutturata, spero di continuare a essere moderatamente felice, come lo sono ora, di spremere più che posso il tempo che trascorrerò a Kyoto, e soprattutto mi impegno a non perdere di vista le cose importanti.
Akemashite omedetou
Akemashite omedetou gozaimasu! (source)

Non mi resta che augurarvi un 2013 proprio come lo desiderate, e ci leggiamo l'anno prossimo!

28/09/12

Verso il Giappone #4: tempo di saluti, ovvero un post decisamente personale

sayonara
Sono giorni strani, questi, in cui continuo a rimandare cose che dovrei aver già fatto e mi illudo che il tempo non stia per scadere. Forse non lo sapete, ma sono la regina della procrastinazione, io.
Ho chiuso la valigia, saltandoci sopra per schiacciarla, e il mio bagaglio a mano supera di ottocento grammi la misera franchigia di sette chili di Emirates, ma spero siano magnanimi con me.
In questi giorni, in barba a tutte le faccende arretrate che avrei dovuto sbrigare, la mia priorità è stata centellinare il tempo in modo da passarne il più possibile con le persone che contano.
Dall'ultima settimana mi rimangono flash vari di incontri felici, una cena con i parenti durante la quale mi hanno fatto un mucchio di domande interessate e curiose, nessuna delle quali finirà nella famigerata lista; un aperitivo con gli amici, che mi hanno riempita di regalini azzeccatissimi e pensieri dolci. C'è chi mi scrive mail e messaggi, chi mi abbraccia, chi mi incoraggia a modo suo e chi mi racconta di quando è stato in Giappone, e io voglio molto bene a tutti.
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