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20/07/15

Giappone a Londra // Japan in London: Miho Sato at White Conduit Projects

[English version below]

Miho Sato at White Conduit Projects
Killer whale

Dal 25 giugno e fino al 25 luglio la galleria d’arte White Conduit Projects, un piccolo spazio nel centro di Londra che espone artisti e designer giapponesi (ma non solo), è in mostra Miho Sato con “Where are you off to?” – Moomin – Tove Jansson, Moominland Midwinter. Già dal titolo è chiara l’influenza che la cultura pop, che iniziava a diffondersi in Giappone proprio durante l’infanzia dell’artista nei primi anni ’70, ha avuto sull’immaginario di Sato.

06/10/14

Giorno 1: Yokohama, almeno c'è il mare

Come promesso, ecco la prima puntata del diario di viaggio.

Yokohama manhole
Tombino a Yokohama

Arrivo alla Stazione di Tokyo alle 7, una combinazione spazio-temporale alquanto sfavorevole: a quest’ora la città è ancora mezza addormentata, e qui ci sono uffici e poco altro. Circondata da ogni lato da tailleur e completi gessati, decido di prendere la metro per Omotesando e da lì camminare fino a Shibuya (da dove prenderò il treno per Yokohama) per ammazzare il tempo. Mi fermo a fare colazione da Starbucks, così posso accedere a internet e verificare per l’ennesima volta dove devo andare/come ci arrivo (sai mai che abbiano cambiato tutto nel giro di una notte) mentre mi faccio la mia dose mattutina di cioccolata.

10/06/13

Io e Miroku

Miroku Bosatsu
Miroku Bosatsu del Kōryū-ji
Ieri sono andata al Kōryū-ji 広隆寺. Era una visita che, per qualche ragione, rimandavo da quando sono arrivata.
Il Kōryū-ji è il tempio più antico di Kyoto, fondato nel 603. Il complesso è stato distrutto e ricostruito più volte, ma il Kōdō - datato 1165 - rimane comunque il più antico edificio della città.
Il tempio in sé non è tra quelli che ammaliano il visitatore, ha un aspetto semplice e la vegetazione quasi nasconde alcune delle strutture. La vera meraviglia del Kōryū-ji, però, è preservata all'interno dello Shin-Reihōden: si tratta del primo Tesoro nazionale del Giappone, registrato come tale il 9 giugno 1951 (e mi rendo conto solo ora di essere andata a vederlo, del tutto casualmente, proprio nell'anniversario di quel giorno).
Il Miroku Bosatsu del Kōryū-ji (Hōkan Miroku 宝冠弥勒), di probabili origini coreane, è un'opera che mi ha lasciata a bocca aperta dalla prima volta in cui l'ho vista, durante la preparazione di un bellissimo esame di Storia dell'arte del Giappone.
Forse proprio per questo mi sono decisa ad andare a vederlo solo ora. Per paura di rimanere delusa, dopo averlo adorato dal primo istante. Mi rendo conto che ne parlo come di una persona in carne e ossa, ma per me in fondo è quasi come se lo fosse. Se credessi in qualche cosa, lui sarebbe la Madonna a cui offrire i miei voti.
Per la cronaca, Miroku è il nome giapponese per il sanscrito Maitreya, ovvero il Buddha del futuro.

08/10/12

Nihon incontra Viaggiappone: Kinkaku-ji e Ryoan-ji

A poco più di una settimana dal mio arrivo a Kyoto posso già raccontarvi il mio primo blog-incontro nel Sol Levante!
Danilo e Yumiko di viaggiappone.com stanno visitando i nipponici lidi, un po' per piacere e un po' per raccogliere materiale per il loro bel sito, prima di andare a trovare i genitori di lei a Fukuoka. Quando mi hanno fatto sapere che sarebbero passati per Kyoto il primo fine settimana di ottobre abbiamo deciso di incontrarci, e ci siamo dati appuntamento davanti al Kinkaku-ji 金閣寺. A noi si sono unite la mia dirimpettaia nonché futura compagna di scuola, Gianna, e Shoko, amica di Yumiko, una ragazza adorabile che studia italiano e che a fine giornata ci ha sorprese regalandoci due omamori, amuleti per proteggerci dalla sfortuna.

kinkakuji

Il padiglione d'oro è esattamente come lo immaginavo: bellissimo e splendente, fotogenico da ogni inquadratura, come una star vanitosa che non voglia dividere la scena con nessuno. L'unica pecca è il suo aspetto vagamente artificiale: come forse saprete, la struttura originale fu data alle fiamme nel 1950 da un giovane monaco, e quella che vediamo oggi è una ricostruzione del 1955.

06/10/12

Bisogno di bellezza: Nijo-jo

Sono solo all'inizio della mia esperienza giapponese, e le giornate a tratti sono ancora complesse, a volte frustranti. Ieri, in particolare, è stata proprio una giornata no. Oltre a fallire nell'impresa di aprire un conto in banca - serve un hanko, un timbro col proprio nome - ho scoperto che andare in bici in questa città è molto più difficile di quanto non sembri: è tutta un saliscendi, e per me che sono parecchio fuori allenamento un quarto d'ora di pedalata è stato infernale, tanto da farmi temere che in realtà la bici qui non mi servirà mai a nulla.

Insomma, oggi avevo decisamente bisogno di distendermi, di stare un po' da sola (a volte fa davvero bene) e soprattutto avevo bisogno di bellezza. Ho deciso di visitare il Nijo-jo (castello di Nijo), patrimonio UNESCO e residenza dello shogun quando si trovava a Kyoto.

Nijo-jo

La costruzione del castello è iniziata nel 1603 e terminata nel 1626 ed è uno dei migliori esempi della cultura del periodo Momoyama.
Il palazzo Ninomaru, costituito da diverse sezioni collegate tra loro, ha una superficie di 3300 metri quadri; le opere sulle pareti furono realizzate da importanti membri della scuola Kano. Purtroppo non è possibile fotografare gli interni.

06/09/12

Eventi: Misato Kubo @ Spazio Rolland

misato kubo
Dal 1 settembre a oggi, lo Spazio Rolland di Cadriano (BO) ha ospitato la personale di Misato Kubo, artista e docente presso il Kyushu Zokei Art College di Fukuoka.

Rolland, azienda del settore cosmetico i cui prodotti sono realizzati con particolare attenzione all'aspetto ecologico, ha deciso di collaborare con artisti ispirati dal concetto di sostenibilità, i cui lavori mostrino una ricerca accurata sui materiali e sul design.


09/08/12

Vacanze romane: Museo nazionale d'arte orientale 'Giuseppe Tucci'

Ebbene sì, sono andata via per una settimana senza dire nulla.
Quest'anno, col Giappone in arrivo, ho optato per una vacanza breve e al risparmio e ne ho approfittato per visitare Roma.
Volendo appuntare solo pochi ricordi alla rinfusa, mi viene in mente la sensazione che tutta quella bellezza messa insieme fosse quasi troppa, il caldo massacrante sui vialoni asfaltati, l'acqua fresca delle fontanelle sparse ovunque, il terrore vero appena arrivati in città in macchina, tra sorpassi da destra e mancate precedenze, le passeggiate serali a Trastevere, le piccole abitudini a cui mi sono affezionata presto.
Ci ho pensato e ripensato in questi giorni, e nonostante certi scorci mozzafiato e alcuni luoghi che sono rimasti nel cuore sono certa che non potrei mai vivere felicemente in quella città così grande e caotica.

Museo nazionale d'arte orientale 'Giuseppe Tucci'
Arte tibetana
Alle attrazioni imperdibili ho voluto aggiungere il Museo nazionale d'arte orientale 'Giuseppe Tucci'. Il museo ha sede nel Palazzo Brancaccio, costruito tra il 1886 e il 1912 non distante dalla basilica di Santa Maria Maggiore, ed è stato aperto al pubblico nel 1958.
La collezione comprende opere e manufatti di epoche e provenienze diverse, dai reperti delle antiche civiltà del Vicino e Medio Oriente alle ceramiche iraniane, dalla scultura buddhista del Gandhara e dell'India ai dipinti tibetani su stoffa, per finire con una interessante sezione dedicata alla Corea e a un ridotto numero di opere che coprono a grandi linee il periodo tra il III millennio a.C. e il XX secolo d.C. in Cina e Giappone.
L'allestimento è ben curato e corredato da schede esaustive sul contesto storico e culturale originario degli oggetti esposti. La collezione, soprattutto per quanto riguarda l'Estremo Oriente, non è vastissima, ma vale comunque una visita.

29/06/12

Eventi: Giappone. Terra di incanti

Palazzo Pitti, reggia fiorentina dove nel 1585 alloggiarono i primi ambasciatori giapponesi in Europa, sarà sede ancora per pochi giorni della manifestazione Giappone. Terra di incanti, comprendente tre mostre distinte in tre differenti musei.

Giappone. Terra di incanti
Takahashi Setsurō, Paravento a due ante, Hioka Tsukioka, 1989
La Sala Bianca della Galleria Palatina ospita L'eleganza della memoria. Le arti decorative nel moderno Giappone, raccolta di opere del Novecento realizzate utilizzando tecniche e motivi decorativi classici accompagnate a un design moderno, mescolando tradizione e innovazione per creare manufatti eleganti e originali. Molti degli artisti che espongono in questa sezione sono stati nominati Tesoro Nazionale Vivente, titolo che il governo giapponese attribuisce a chi mantenga in vita tecniche e arti facenti parte della cultura nipponica e a rischio di estinzione.
Il Giappone, pur galoppando a tutta velocità verso una modernizzazione sempre più estrema, rimane fortemente legato alle proprie radici e fa di tutto per proteggerle e per evitare che si perdano parti importanti dell'identità nazionale. I paraventi, i kimono, i contenitori in lacca e in ceramica esposti nella Galleria Palatina dimostrano che le due opposte anime del Sol Levante non sono inconciliabili e possono anzi convivere in armonia e arricchirsi a vicenda.

13/06/12

NipPop - Parole e forme da Tokyo a Bologna

nippop Il 7 e 8 giugno si è tenuto presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Bologna NipPop, un evento dedicato al Giappone e in particolare alla sua cultura pop, con conferenze, concerti e una gara di cosplay, organizzato dalla professoressa Paola Scrolavezza con il contributo degli studenti.
Purtroppo ho potuto seguire solo parte della prima giornata, ma gli spunti interessanti non sono mancati.

21/03/12

Giornata della poesia

21 marzo, World poetry day
I colori dei fiori
sono, ahimè, sbiaditi.
mentre io, invano
assorta nei miei pensieri, vedevo passare
i giorni di pioggia ostinata.

(Ono no Komachi)

Ono no Komachi
Ono no Komachi, di Kano Tsunenobu (source)


22/12/11

Eventi: Nimi, festival giapponese

Nimi festival giapponese
Domenica scorsa, grazie ad un paio di biglietti vinti per pura fortuna, sono stata al Nimi, festival giapponese che si è svolto presso la Fortezza da Basso a Firenze. Ho trovato gli allestimenti un po' scarsi, anche se immagino che organizzarsi in uno spazio grande e dispersivo come quello sia piuttosto impegnativo.
Ad ogni modo l'iniziativa è un piccolo paradiso per i nippofili: si passa dalle bancarelle kawaii ai gadget di anime e manga, dalle conferenze sulle arti tradizionali alla gara di cosplay, senza ovviamente farsi mancare lo stand del cibo giapponese.

Appena arrivati abbiamo assistito alla conferenza dell'incisore di timbri Zuifuu, che ci ha mostrato i vari materiali con cui lavora e i suoi strumenti. Ci sarebbe piaciuto farci fare un timbro personalizzato ma i costi non erano proprio economici.
Sul palco principale ci siamo poi goduti la performance dei Manjushaka, danzatori giapponesi che si ispirano alla tradizione del Sol Levante e la riadattano in chiave moderna. Lo spettacolo è stato probabilmente ciò che ho apprezzato maggiormente dell'intero festival, nonostante alcune imperfezioni che non ne hanno comunque minato il fascino.
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