Il mio interesse per l'Asia parte dal Giappone, ma non sono immune al fascino degli altri paesi dell'Estremo Oriente, per quanto li conosca molto meno. Per questo al
Biografilm ho scelto di vedere tutti i film in qualche modo legati a quel continente, per produzione o argomento trattato.
Io sono Li di Andrea Segre è la storia di
Shun Li, immigrata cinese che lavora duramente per pagare il proprio debito e permettere a suo figlio di raggiungerla in Italia. Trasferita da un'azienda tessile di Roma a un bar di Chioggia, scopre affinità inaspettate con
Bepi, pescatore e poeta dilettante jugoslavo da trent'anni residente in Laguna.
La fotografia esalta la bellezza dei paesaggi acquatici, i riflessi e la luce liquida dell'alba sul mare, rivelando il fascino di una periferia spesso ignorata dal cinema nostrano, ma non per questo inadatta a ospitare una vicenda malinconica di solitudini che si incontrano. La periferia è però fatta anche di mentalità ristrette e provinciali, di ottusi ignoranti dall'animo leghista pronti a snocciolare i più bassi luoghi comuni pur di finire la giornata spettegolando su qualcuno.
Zhao Tao è una protagonista magnifica, capace di infondere al suo personaggio la giusta miscela di sensibilità e volontà ferrea, legata alle tradizioni del proprio paese e allo stesso tempo curiosa di apprendere quelle della sua nuova casa. Il film di Segre si mantiene in equilibrio tra una delicata emotività e la critica sociale diretta ai razzisti chioggiani come agli sfruttatori cinesi, dipingendo un quadro umanamente realistico dell'incontro tra due culture estremamente diverse, ma non inconciliabili.
Voto: 7½