29/06/12

Eventi: Giappone. Terra di incanti

Palazzo Pitti, reggia fiorentina dove nel 1585 alloggiarono i primi ambasciatori giapponesi in Europa, sarà sede ancora per pochi giorni della manifestazione Giappone. Terra di incanti, comprendente tre mostre distinte in tre differenti musei.

Giappone. Terra di incanti
Takahashi Setsurō, Paravento a due ante, Hioka Tsukioka, 1989
La Sala Bianca della Galleria Palatina ospita L'eleganza della memoria. Le arti decorative nel moderno Giappone, raccolta di opere del Novecento realizzate utilizzando tecniche e motivi decorativi classici accompagnate a un design moderno, mescolando tradizione e innovazione per creare manufatti eleganti e originali. Molti degli artisti che espongono in questa sezione sono stati nominati Tesoro Nazionale Vivente, titolo che il governo giapponese attribuisce a chi mantenga in vita tecniche e arti facenti parte della cultura nipponica e a rischio di estinzione.
Il Giappone, pur galoppando a tutta velocità verso una modernizzazione sempre più estrema, rimane fortemente legato alle proprie radici e fa di tutto per proteggerle e per evitare che si perdano parti importanti dell'identità nazionale. I paraventi, i kimono, i contenitori in lacca e in ceramica esposti nella Galleria Palatina dimostrano che le due opposte anime del Sol Levante non sono inconciliabili e possono anzi convivere in armonia e arricchirsi a vicenda.

27/06/12

Il Cinema Ritrovato #2: Madamu to Nyobo & Kagayaku Ai

Madamu to Nyobo Madamu to Nyobo
The Neighbor's Wife and Mine/La vicina e la moglie
Heinosuke Gosho
Giappone, 1931

Uno scrittore squattrinato e pigro viene spronato dalla moglie affiché si impegni a scrivere una piéce per il Teatro Nazionale. L'uomo è però continuamente disturbato da rumori di ogni tipo, ultimo e più persistente quello proveniente dalla casa dei vicini, dove l'avvenente padrona di casa si esercita cantando il jazz.


25/06/12

Il Cinema Ritrovato #1: Fujiwara Yoshie no Furusato

Ogni anno la Cineteca di Bologna propone, nell'ambito della rassegna Il Cinema Ritrovato, film dimenticati, capolavori restaurati e riportati all'antico splendore, classici amati dal grande pubblico e opere di nicchia. L'edizione 2012 include una sezione chiamata Il Giappone parla! Primi sonori del Sol Levante che esplora il momento di passaggio tra il muto il sonoro nel cinema nipponico attraverso le opere di grandi maestri e di registi meno conosciuti.

Hometown Hometown/Paese natale
Kenji Mizoguchi
Giappone, 1930

Yoshio Fujimura, un cantante lirico talentuoso ma sconosciuto, viaggia dall'Europa verso il Giappone con Ayako, una cameriera innamorata di lui. Di ritorno in patria viene notato dalla ricca ereditiera Natsue Omura che gli presenta un agente, grazie a cui Fujimura raggiunge il successo con il brano Furusato. La fedele Ayako è messa da parte, ma la donna non si rassegna alla perdita dell'amato e nel momento del bisogno torna al suo fianco.

22/06/12

Recensione: Il piccolo principe e il drago a otto teste

Il piccolo principe e il drago a otto teste Wanpaku Ōji no Orochi Taiji わんぱく王子の大蛇退治
Yūgo Serikawa
Giappone, 1963

Il giovane dio Susanoo, incapace di rassegnarsi alla morte della madre Izanami, ignora gli avvertimenti del padre Izanagi e parte per ritrovare l'amata genitrice. Dopo diverse disavventure e molti incontri, Susanoo conosce la dolce principessa Kushinada, minacciata da un terribile drago a otto teste, e decide di uccidere il mostro per riportare la pace nel regno dell'amica.

La storia del film è tratta da alcuni brani del Nihon Shoki (Cronache del Giappone, 720 d.C.), che narra gli eventi leggendari che portarono alla nascita dell'arcipelago e all'origine della dinastia regnante, tradizionalmente ritenuta discendente degli dei. I protagonisti fanno parte del pantheon shintoista e quello in cui si muovono è un mondo mitologico, popolato di creature magiche e animali parlanti, ragazzini coraggiosi, divinità più o meno magnanime.
Susanoo, a metà tra temerarietà e infantile imprudenza, parte per la sua missione senza alcuna paura e proprio questa spavalderia sarà infine la sua arma vincente.

20/06/12

Biografilm: altra Asia

Il mio interesse per l'Asia parte dal Giappone, ma non sono immune al fascino degli altri paesi dell'Estremo Oriente, per quanto li conosca molto meno. Per questo al Biografilm ho scelto di vedere tutti i film in qualche modo legati a quel continente, per produzione o argomento trattato.

Io sono Li
Io sono Li
Io sono Li di Andrea Segre è la storia di Shun Li, immigrata cinese che lavora duramente per pagare il proprio debito e permettere a suo figlio di raggiungerla in Italia. Trasferita da un'azienda tessile di Roma a un bar di Chioggia, scopre affinità inaspettate con Bepi, pescatore e poeta dilettante jugoslavo da trent'anni residente in Laguna.
La fotografia esalta la bellezza dei paesaggi acquatici, i riflessi e la luce liquida dell'alba sul mare, rivelando il fascino di una periferia spesso ignorata dal cinema nostrano, ma non per questo inadatta a ospitare una vicenda malinconica di solitudini che si incontrano. La periferia è però fatta anche di mentalità ristrette e provinciali, di ottusi ignoranti dall'animo leghista pronti a snocciolare i più bassi luoghi comuni pur di finire la giornata spettegolando su qualcuno.
Zhao Tao è una protagonista magnifica, capace di infondere al suo personaggio la giusta miscela di sensibilità e volontà ferrea, legata alle tradizioni del proprio paese e allo stesso tempo curiosa di apprendere quelle della sua nuova casa. Il film di Segre si mantiene in equilibrio tra una delicata emotività e la critica sociale diretta ai razzisti chioggiani come agli sfruttatori cinesi, dipingendo un quadro umanamente realistico dell'incontro tra due culture estremamente diverse, ma non inconciliabili. Voto: 7½

18/06/12

Recensione: Battle Royale

Battle Royale In una linea temporale alternativa il Giappone è diventato Repubblica della Grande Asia ed è retto da una dittatura di stampo fascista.
I 42 studenti della terza B della scuola media di Shiroiwa sono sorteggiati per partecipare al Programma, guerra senza esclusione di colpi durante la quale i ragazzi devono uccidersi tra loro: soltanto l'ultimo sopravvissuto potrà salvarsi, sarà dichiarato vincitore del gioco e potrà tornare a casa.

Il romanzo d'esordio di Koushun Takami, edito nel 1999, è uno dei maggiori best-seller del Giappone e ha ispirato un adattamento cinematografico, un manga (sceneggiato dallo stesso Takami) e un seguito, influenzando numerose opere successive e diventando un cult del pulp e del genere distopico.

15/06/12

Recensione: Piano Forest

Piano Forest Piano no mori ピアノの森
Masayuki Kojima
Giappone, 2007

Shuhei Amamiya si trasferisce da Tokyo a una scuola elementare di provincia dove conosce Kai Ichinose, con il quale scopre di condividere la passione per il pianoforte. Kai è anche l'unica persona in grado di suonare il misterioso piano che si trova nella foresta, lasciato lì da qualcuno tanti anni prima apparentemente senza una ragione.

Dopo Nodame Cantabile mi sono dedicata alla visione di un altro lavoro di animazione in cui la musica classica riveste un ruolo importante, anche se in questo caso meno centrale.
Shuhei e Kai sono due personalità distanti, il primo dedica allo studio dello strumento tempo e fatica, risultando uno dei più promettenti giovani pianisti della nazione; Kai invece ha un talento naturale, spontaneo, rigetta l'idea di sudare sul pianoforte per ore e riproduce a orecchio i pezzi che sente con grande abilità. Il loro approccio alla musica ricorda un po' quello di Chiaki rispetto a quello di Nodame, ma la vicinanza tra le due opere finisce qui.

13/06/12

NipPop - Parole e forme da Tokyo a Bologna

nippop Il 7 e 8 giugno si è tenuto presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Bologna NipPop, un evento dedicato al Giappone e in particolare alla sua cultura pop, con conferenze, concerti e una gara di cosplay, organizzato dalla professoressa Paola Scrolavezza con il contributo degli studenti.
Purtroppo ho potuto seguire solo parte della prima giornata, ma gli spunti interessanti non sono mancati.

11/06/12

Biografilm loves sushi

Il Biografilm Festival, in corso a Bologna in questi giorni, ha una programmazione basata su documentari e biopic, per quel che mi riguarda spesso di scarso interesse. Finché riesco ad accaparrarmi accrediti stampa gratis, comunque, continuo a spulciare il programma in cerca di film interessanti in mezzo al mare di noia che questo evento, inspiegabilmente popolare da queste parti, offre al suo pubblico.

jiro dreams of sushi
Jiro Dreams of Sushi
Jiro Ono, protagonista di Jiro Dreams of Sushi di David Gelb, è entrato nel Guinnes dei primati per essere stato lo chef più anziano a ricevere le prestigiose tre stelle sulla Guida Michelin. A 85 anni, Jiro continua a gestire il suo ristorante di sushi a Tokyo, il Sukibayashi Jiro, rinomato per la qualità degli ingredienti utilizzati e per la cura che il proprietario e il suo staff impiegano nella preparazione del cibo. I prezzi sono altissimi e bisogna prenotare con un mese di anticipo per poter mangiare nel locale, ma tutti i clienti concordano nell'affermare che nessun altro è abile quanto Jiro nel preparare il sushi.
Il governo giapponese ha insignito Jiro del titolo di tesoro nazionale vivente per il suo contributo alla cucina autoctona, e la cosa non sorprende vedendo la dedizione totale che il maestro dedica al proprio lavoro. Jiro cerca la perfezione con la dedizione di un samurai, e ha cresciuto i suoi figli con la stessa disciplina che lui stesso ha rigidamente seguito per tutta la vita.

08/06/12

Recensione: Nodame Cantabile

Nodame CantabileShin'ichi Chiaki e Megumi Noda (detta Nodame) sono due studenti del prestigioso conservatorio Momogaoka. Lui è un perfezionista, il migliore allievo della scuola, abile tanto col violino quanto col pianoforte, ma il suo sogno è diventare direttore d'orchestra sotto la guida del suo idolo, Viera-sensei. Lei è impulsiva, disordinata ed esuberante, suona il piano seguendo i sentimenti del momento e la sua interpretazione varia a seconda dell'umore; ciononostante è dotata di grande talento e un ottimo orecchio.
I due si incontrano per caso e Nodame si innamora istantaneamente del bel senpai, diventando praticamente la sua ombra e installandosi nel suo appartamento, facendosi nutrire e spacciandosi per sua moglie. Per quanto spiazzato dal carattere decisamente particolare della ragazza, Chiaki è intrigato dalla sua abilità con il pianoforte e a poco a poco si abitua alla sua presenza e alle sue stramberie.

06/06/12

Dia-logo con... il Giappone

keiko ichiguchi
Keiko Ichiguchi (source)
In questi giorni Bologna è più che mai ricca di eventi davvero interessanti, tanto che per seguire tutto mi sto cimentando in incastri di ogni tipo.
Ieri pomeriggio, presso Palazzo d'Accursio, si è tenuto il primo incontro della rassegna Dia-logo, promossa dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Bologna e organizzata da Articolture. L'iniziativa mira a creare canali di conversazione tra la cittadinanza bolognese e le comunità straniere presenti nel capoluogo emiliano, partendo da spunti letterari per espandersi poi alla cultura in generale. Il tema su cui ci si è concentrati quest'anno è lo specchio, l'osservare l'altro per scorgere differenze e affinità, cercando di giungere a una comprensione reciproca.

04/06/12

Recensione: Musashi di Shotaro Ishinomori

Musashi
Miyamoto Musashi, vissuto tra il XVI e il XVII secolo in Giappone, è considerato il più grande samurai della storia. La sua figura è circondata da un alone di miti e leggende, ma non ci sono dubbi sulla sua totale dedizione all'arte della spada, al cui studio votò interamente la propria vita.
Dopo aver partecipato al primo duello all'età di tredici anni e aver preso parte alla battaglia di Sekigahara a sedici, cominciò a vagabondare per il paese in cerca di sfidanti alla sua altezza per migliorare se stesso e la propria tecnica, detta Niten-ryū, che consisteva nell'utilizzo di due spade di lunghezze diverse. Musashi ha fama di non aver mai perso nemmeno un duello; lo scontro più celebre fu quello tenutosi nel 1612 con l'abile spadaccino Kojirō Sasaki sull'isola di Funa-jima.
Oltre alle sue straordinarie doti di combattente, Musashi utilizzava una brillante strategia psicologica per innervosire gli avversari e assicurarsi la vittoria: lo stesso accadde durante l'incontro con Kojirō, al quale Musashi si presentò come era solito fare in grande ritardo e ostentando la propria sicurezza, riuscendo così nell'intento di intaccare la calma e la concentrazione del suo contendente e ad avere la meglio su di lui.

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