Non mi è mai piaciuto, non sono mai stata espansiva, ho sempre preferito mantenere un'educata distanza di sicurezza tra me e il mio interlocutore, eppure da quando sono qui sento un bisogno crescente di toccare chi mi sta accanto.
Due bimbi guardano un anime al Museo del Manga di Kyoto |
Forse è per la freschezza dei rapporti, che mi ricordano un po' certe amicizie senza filtro da scuola superiore, forse lontano dall'Italia divento più italiana, forse è solo una reazione alla mancanza di chi è a diecimila chilometri da qui, fatto sta che mi viene voglia di mostrare affetto a chi mi sta intorno in una maniera per me inconsueta.
Mi piacciono le pacche di incoraggiamento sulla spalla, ma mi piace anche strattonare con entusiasmo la manica a qualcuno, o ricevere un pat-pat sulla testa.
Più di tutto, però, ho voglia di quegli abbracci candidi da bambini, sinceri e innocentissimi slanci verso le persone a cui si vuole bene. In una realtà temporanea come questa, in cui per di più non è sempre facile esprimersi a parole a causa degli ostacoli linguistici, il toccarsi diventa la maniera più inequivocabile e universale di comunicare, e un modo per concentrare nel più breve tempo possibile tutti i gradini verso un'amicizia solida e duratura.
Daigo-ji in inverno |
Non ho tutta una vita da passare con queste persone, ma trascorrere insieme qualche mese in una situazione anomala come un periodo di studio in Giappone unisce quasi quanto anni di quotidianità senza sussulti e scossoni. Allora mi viene da bruciare le tappe, stringere tutti, cantare davanti a sconosciuti, cercare di imprimere un'immagine di me nella testa e nel cuore dei miei compagni di avventura, per sperare un giorno di rivederci e riabbracciarci, e respirare ancora l'aria di Kyoto anche da diecimila chilometri di distanza.
Eh, già! A me il contatto fisico piace molto con alcune persone e in particolare la Pelosa Metà e andare in Giappone insieme e in famiglie diverse è stato tragico -.-
RispondiEliminaEh lo immagino! E poi qui se per strada ci si lascia andare a troppe smancerie ti guardano anche un po' storto... dev'essere stata dura!
EliminaTi capisco! Stare lontano dalle persone che si amano fa diventare il contatto fisico un'impellente necessità anche per il più timido e "scontroso" di noi! Per quello che può servire, un fortissimo abbraccio virtuale da parte mia!!!
RispondiEliminaSì è proprio quello, forse per compensare alla carenza di affetti forti mi serve la vicinanza fisica di persone che sono per forza di cose meno importanti, ma a cui sto imparando comunque a volere bene. Grazie per l'abbraccio virtuale, lo prendo e ricambio con gioia! :)
Eliminaprima di partire dal Giappone, all'aeroporto il babbo di Yumiko ha risposto alla mia stretta di mano con un abbraccio :-)... e così in questo angolo del tuo blog ho anticipato il finale del diario che sto mettendo on-line ;-)
RispondiEliminaChe bello quando si riesce a superare le differenze culturali in questo modo! Non vedo l'ora di leggere il post a riguardo, già so che mi commuoverà!
Eliminaanch'io sono diventata più italiana quando sono andata a stare in giappone! penso sia normale, anche perché ti mancano le persone che di solito ti sono più vicine...non stare a farti troppi problemi perché sei in giappone e cerca di essere te stessa sempre, non tutte le loro mille regole devono essere per forza giuste ;)
RispondiEliminaStando lontani da casa credo si inizino a capire meglio certe cose riguardo al proprio paese, e forse anche ad apprezzarle. Io provo sempre a essere me stessa, ovviamente senza mancare di rispetto a nessuno, faccio in modo di conciliare l'italianità con le usanze locali. :)
EliminaE' il colmo andare dall'altra parte del globo per sentirsi poi più italiana di prima XD Questa cosa probabilmente, è dovuto anche al fatto che inconsciamente sai che la tua conoscenza con le persone in Giappone è a tempo: o diventi amica finchè sei lì o addio. Quindi viene istintivo cercare di bruciare le tappe.
RispondiEliminaMi raccomando, quando arrivi a cantare "'O sole mio" con il mandolino e una fetta di pizza in mano, fermati ;-P
Anche io ho pensato che fosse proprio strano, però in fondo se potessi scegliere un luogo in cui vivere per tutta la vita sarebbe probabilmente Bologna, quando sono via mi manca troppo!
EliminaÈ proprio come dici tu, per diventare amica di queste persone nel tempo che abbiamo a disposizione mi espongo molto più di quanto non faccia normalmente.
Ahah no, non c'è pericolo che arrivi a quel punto, anche se mi è capitato che dei giapponesi mi chiedessero di cantare "O sole mio"... ho gentilmente declinato... -_-"
Anch'io non ho mai amato il contatto fisico distribuito gratuitamente però capisco la tua situazione. Come quando senti di avere poco tempo per stringere legami con una persona e non avendo ancora la padronanza della lingua ti esprimi con gesti. Fai quello che ritieni più giusto e gambare!^_^
RispondiEliminaIn Italia sono sempre stata un po' un orso per quel che riguarda il contatto fisico, anche con amici stretti il più delle volte faccio fatica a farmi abbracciare, ma qui mi sembra davvero di essere tornata ai tempi della scuola, vivo tutto in modo più leggero. Finché non offendo nessuno, vado avanti a comportarmi come mi viene spontaneo. :)
EliminaCon le persone a cui voglio bene sono molto fisica. Per me è impossibile resistere a un abbraccio, e a volte ricevere un pat pat da chi è impossibile meno espansivo è già moltissimo! Forse la nostra italianità ci porta a instaurare rapporti più personali, non siamo portati alla solitudine o ai rapporti superficiali. Ma credo che sia un pregio!
RispondiElimina(è saltato fuori un "impossibile" che non c'entra niente, non ho ancora imparato a scrivere dal telefonino!)
EliminaSto imparando anche io ad apprezzare gli abbracci, è un gesto così semplice ma in un attimo fa sentire meglio, un'iniezione istantanea di allegria.
EliminaMi piace avvicinarmi alle persone il più possibile, per capire se possano diventare dei veri amici oppure no. Con tanti ho iniziato a stringere dopo il mio ritorno a gennaio e già siamo molto legati, mi dispiace solo di non aver sfruttato al massimo anche i tre mesi precedenti!
Io anche non apprezzo molto il contatto fisico, però in Giappone mi sono ritrovata spesso a salutare amici giapponesi "all'italiana", insomma con i due bacetti, mettendoli in imbarazzo, io odio doverlo fare in Italia, chissà che mi dice la testa per farlo lì XD
RispondiEliminaMi ritrovo molto nell'ultima frase che hai scritto, io non ho mai superato il mese di permanenza per volta nei miei viaggi in Giappone, ma i rapporti d'amicizia avuti lì sono sempre stati molto intensi!!
Ahah bè se ti viene da comportarti così, in fondo non hai fatto nulla di male... del resto quando sbaglio qualcosa mi dico "ma sì, tanto sono una gaijin, già se lo aspettano che combini qualche disastro!". A me viene sempre da allungare la mano per stringerla durante le presentazioni, invece di limitarmi all'inchino come farebbero loro.
EliminaSecondo me è l'aria del Giappone che ci fa essere più aperte e spontanee! :)
Ti capisco bene...e spero che tu possa superare questa fase magari leggendo quel libro di Toyo Shibata...
RispondiEliminaGrazie, il libro di Toyo Shibata di sicuro mi fa sentire meglio nei momenti di tristezza!
EliminaAnch'io non sono una tipa espansiva, ma avendo mia sorella che sopperisce alle mie mancanze non ci penso più di tanto...
RispondiEliminaQuando però siamo distanti, anche a me viene voglia di abbracciare qualcuno.
In fondo che male c'è?
Infatti non c'è proprio nulla di male, solo mi sono sorpresa perché per certe cose sono molto diversa in questo periodo rispetto a quando sono in Italia. In realtà tutto nella mia vita è molto diverso in questo momento, quindi credo che sia normale così!
EliminaCiao
RispondiEliminascusa lo spam >.< ma ho aperto da poco un blog per discutere di argomenti vari come anime, manga, cosplay, videogiochi o fumetti
Lo puoi trovare qui: http://shadeswebspace.blogspot.it/
scusami per il disturbo spero in una tua visita^^
Passo volentieri a dare un'occhiata, ma niente più spam ok? ;)
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