17/09/12

Recensione: Musica

Mi meraviglio sempre nel constatare quanto l’eccitazione sessuale somigli ai sintomi dell’isteria. A volte penso che l’isteria sia solo una congiura dell’inconscio, che tenta di riprodurre asetticamente lo stato fisico dell’eccitazione sessuale senza il piacere, anzi accompagnandolo con la sofferenza.
Anche nel caso di una donna per la quale un uomo ha quasi perso ogni interesse, il momento in cui lei a poco a poco si eccita, e il vago sorriso di un attimo prima si trasforma in un’espressione violenta e fiera, è comunque per lui un momento prezioso.

Reiko Yumikawa si presenta nello studio del dottor Shiomi Kazunori, noto psicoanalista, affermando di non essere in grado di sentire la musica. Attraverso un percorso clinico travagliato e spesso ostacolato dalla stessa paziente, il dottore riesce infine a farsi confessare la vera natura del blocco della giovane: Reiko in realtà è frigida, del tutto incapace di provare l'orgasmo.

Comparso per la prima volta come romanzo d'appendice, Musica tratta la terapia psicoanalitica con un approccio da romanzo giallo, cercando indizi, imbattendosi in diversi vicoli ciechi e dipanando il filo della verità, nascosto tra le molte menzogne di Reiko. Solo dopo aver unito tutti i tasselli il dottor Kazunori comincia a intravedere una soluzione al problema e la possibilità di garantire alla propria paziente una vita sessuale e sentimentale soddisfacente.



Mishima presenta la sua opera come imparziale resoconto della cartella clinica della signorina Yumikawa e segue con rigore i progressi e regressi della paziente, e allo stesso tempo presenta i dubbi e i turbamenti dello psicoanalista alle prese con una donna che vorrebbe guarire, ma ostacola il processo con bugie sempre più complesse.

Ogni mente nasconde dei lati oscuri, e capita di desiderare una cosa e il suo contrario. L'affascinante Reiko mette in discussione col suo comportamento l'efficacia assoluta della terapia psicologica e smentisce le idee convenzionali sulla sessualità: la più intima delle esperienze umane è vissuta da ognuno in modo diverso, non esistono maniere giuste o sbagliate, conta solo quello che fa stare bene il singolo individuo.

Utilizzando un linguaggio accessibile e sempre pertinente, l'autore tocca temi conturbanti e tratteggia una donna decisa ad avere il controllo sulle sensazioni del proprio corpo, ma allo stesso tempo incapace di abbandonare le emozioni legate a un passato complicato. Intrappolata in questo conflitto interno, la donna trascina in un vortice di desiderio e frustrazione gli uomini che le stanno accanto, ammaliandoli con la sua bellezza e l'aura di mistero che la accompagna.
Musica è un romanzo a tratti disturbante; come la sua protagonista, turba e coinvolge, attrae e infastidisce, ma non è impossibile staccarsene finché non si sia risolto il suo enigma.
Voto: ★★★★★/5

三島 由紀夫 Mishima Yukio
Musica
Titolo originale: 音楽 Ongaku
Anno di pubblicazione: 1965
Traduzione di Emanuele Ciccarella

8 commenti:

  1. Mi ispira abbastanza. Ho un'opinione ambivalente su Mishima, ma bisogna anche dire che ho letto proprio poco di suo. Il primo che ho in programma è memorie di una maschera, se non altro perchè è il più famoso, se non mi stufo questo sarà il numero 2

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    1. Confessioni di una maschera l'ho proprio comprato da poco e spero di trovare il tempo per leggerlo al più presto. Anche io conoscevo poco Mishima, ma questo libro mi ha affascinata oltre le mie aspettative.

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  2. Questo libro l'ho letto tutto d'un fiato. E' anche l'ultimo libro che ho letto da miope, ed in un certo senso ho trovato un significato parallelo nel "non sentire la musica" della protagonista e il mio "non vedere" che era diventato più un problema psicologico che fisico.
    Davvero un bel libro. "Confessioni di una maschera" però mi è piaciuto di più, il tema è forte e trattato in un modo decisamente schietto se si considera l'epoca in cui l'ha scritto. Sono curiosa di leggere cosa ne pensi.

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    1. Leggere un libro e poterci ritrovare parti di sé è sempre il modo migliore per apprezzarlo, o se non altro per dargli un'interpretazione personale e perché il romanzo rimanga impresso nella mente.
      Confessioni di una maschera spero di riuscire a leggerlo prima della partenza, ma è probabile che debba rimandarlo (o portarmelo).

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  3. Purtroppo con Mishima ho un rapporto conflittuale, lo amo, lo odio, lo rifiuto e poi torno...
    Il Padiglione d'oro è stata la mia prima lettura dell'autore, per l'esame di letteratura moderna, ed è stata decisamente sofferta... La prima pagina credo di averla letta una ventina di volte, la leggevo e mi bloccavo, penso di averci messo tre-quattro mesi a finire di leggere il romanzo e mi è rimasto un po' indigesto, anche se allo stesso mi è piaciuto.
    Ho avuto meno problemi con La voce delle onde, sicuramente più scorrevole e semplice... Ho riprovato con la tetralogia, ma anche lì mi sono bloccata e non ho più ripreso la lettura.
    Questo testo mi incuriosiva, penso che riuscirei a leggerlo meglio, ma il mio difficile rapporto con Mishima mi blocca.
    Spero di riuscire a recuperarlo, prima o poi! :)

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    1. Questo è stato il mio primo approccio a Mishima (è una vergogna, lo so) e non l'ho trovato per nulla faticoso, ma da quel che ho letto Musica è un libro diverso da molti dei suoi lavori, ha uno stile più accessibile e coinvolge grazie a una struttura narrativa che ricorda i romanzi gialli, facendo venire voglia al lettore di scoprire sempre di più sul caso di Reiko. Nello stesso tempo, però, la tematica è conturbante e a tratti difficile da digerire, e forse proprio questo contrasto me l'ha fatto piacere molto. Prova a dargli un'altra possibilità! :)

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  4. Beh se si svolge come un romanzo giallo è naturale che venga voglia di leggerlo tutto d'un fiato, l'importante è avere un attimo per respirare, fermarsi e leggere ;-P

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    1. Trovarmi davanti a un romanzo che parlasse di temi così delicati e di complessi problemi psicologici come se si trattasse di un indagine mi ha sorpresa positivamente, se trovi un po' di tempo questo si legge tutto d'un fiato!

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