Ancora non sono abituata a incontrarlo solo nel ricordo. E non so in che modo affrontare la bolla di sentimenti che si forma dentro di me. Sta crescendo vistosamente dietro alle costole come se lì il sangue ristagnasse coagulandosi in un grumo. Allora controllo il respiro per non lasciarla esplodere. E non faccio altro che piangere. Nella speranza di riuscire più facilmente a dimenticare mio fratello, mi immergo nel ricordo della sua quieta camera di ospedale.
Entrambi i racconti che compongono questo libro trattano il tema della malattia, analizzando il rapporto di una donna con il decadimento fisico di una persona amata e raccontandone con precisione chirurgica le reazioni psicologiche ed emotive. La storia che dà il titolo al volume racconta gli ultimi mesi di vita del fratello della protagonista, malato terminale; Quando la farfalla si sbriciolò narra la difficile decisione di Nanako, costretta a far ricoverare in una casa di riposo la nonna affetta da demenza senile.
Le due protagoniste sono accomunate, oltre che dalla dolorosa esperienza della separazione, da una sensazione di inadeguatezza e da rapporti complicati con la società e con l'altro. Quasi ossessionate dai più insignificanti dettagli, si rifugiano in uno spazio chiuso in grado di allontanarle dallo sporco dell'esterno: l'asettica stanza di ospedale diviene così un mondo parallelo, in cui "sembra di diventare un angelo o una fata", mentre la casa in cui Nanako ha vissuto per anni con la nonna le restituisce una sensazione quasi fisica della sua assenza.










