27/07/12

Recensione: Una perfetta stanza di ospedale

Ancora non sono abituata a incontrarlo solo nel ricordo. E non so in che modo affrontare la bolla di sentimenti che si forma dentro di me. Sta crescendo vistosamente dietro alle costole come se lì il sangue ristagnasse coagulandosi in un grumo. Allora controllo il respiro per non lasciarla esplodere. E non faccio altro che piangere. Nella speranza di riuscire più facilmente a dimenticare mio fratello, mi immergo nel ricordo della sua quieta camera di ospedale.

Una perfetta stanza di ospedale
Entrambi i racconti che compongono questo libro trattano il tema della malattia, analizzando il rapporto di una donna con il decadimento fisico di una persona amata e raccontandone con precisione chirurgica le reazioni psicologiche ed emotive. La storia che dà il titolo al volume racconta gli ultimi mesi di vita del fratello della protagonista, malato terminale; Quando la farfalla si sbriciolò narra la difficile decisione di Nanako, costretta a far ricoverare in una casa di riposo la nonna affetta da demenza senile.

Le due protagoniste sono accomunate, oltre che dalla dolorosa esperienza della separazione, da una sensazione di inadeguatezza e da rapporti complicati con la società e con l'altro. Quasi ossessionate dai più insignificanti dettagli, si rifugiano in uno spazio chiuso in grado di allontanarle dallo sporco dell'esterno: l'asettica stanza di ospedale diviene così un mondo parallelo, in cui "sembra di diventare un angelo o una fata", mentre la casa in cui Nanako ha vissuto per anni con la nonna le restituisce una sensazione quasi fisica della sua assenza.

25/07/12

Recensione: Il castello errante di Howl

Il castello errante di Howl
ハウルの動く城 Hauru no Ugoku Shiro
Hayao Miyazaki
Giappone, 2004

Dopo che l'affascinante mago Howl l'ha salvata dalle attenzioni insistenti di due gendarmi, la giovane cappellaia Sophie viene trasformata in vecchietta dalla Strega delle Lande, che vorrebbe il cuore del mago tutto per sé. Non potendo restare presso la propria famiglia in quello stato, Sophie si reca al castello errante di Howl e inizia a lavorare come donna delle pulizie, facendosi voler bene dal demone del fuoco Calcifer e dall'apprendista Markl. Nel frattempo nel paese infuria una guerra e il re convoca tutti gli stregoni perché combattano al suo fianco. Howl però, un po' per vigliaccheria e un po' perché contrario al conflitto, si rifiuta di intervenire.

20/07/12

Recensione: Autostop con Buddha: viaggio attraverso il Giappone

Mentre parlavamo, i sakura vorticavano intorno alla cabina del telefono in un diluvio di bianco e rosa. Avevo passato più di un mese circondato da quei fiori, più di quanto sia possibile, più di quanto sia naturale. E improvvisamente capii, con profondo sconforto, che quello che stavo facendo era sbagliato alla radice. I sakura sono fatti per essere transitori. Aggrapparsi a loro è come tentare di aggrapparsi alla giovinezza. Seguire il Fronte dei Fiori di Ciliegio era una negazione del tempo, delle stagioni, persino della mortalità. Era come spruzzare lacca su un giglio. Come imbalsamare un miraggio. Come cercare di fermare il tempo.

Autostop con Buddha
Will Ferguson, insegnante di inglese in Giappone, decide un po' per gioco di muoversi da Capo Sata a Capo Soya, rispettivamente estremità meridionale e punto più a nord del Giappone, per seguire la fioritura dei ciliegi. Per vivere appieno il paese, insieme ai giapponesi e non semplicemente in mezzo a loro, viaggerà in autostop, affidandosi alla gentilezza della gente.
Ferguson evita le grandi città, i luoghi che riempiono le pagine delle guide turistiche, e si dedica alla scoperta del Giappone rurale, delle cittadine di provincia in cui l'arrivo di un gaijin è evento da sussurrare da bocca a orecchio, in un passaparola infinito.

Tra una (dis)avventura e l'altra l'autore inserisce aneddoti storici, nozioni su cultura e tradizione, piccoli spunti da cui partire per approfondire la conoscenza del Sol Levante.
Il vero fulcro di Autostop con Buddha, però, sono i giapponesi con le loro idiosincrasie, i controsensi, gli impulsi opposti di diffidenza e gentilezza verso il prossimo, tanto più se straniero: sono loro, più che la loro terra, che l'autore mette sotto il microscopio e analizza con occhio ironico e lingua tagliente.

18/07/12

Recensione: Scabbard Samurai

Scabbard Samurai
さや侍 Saya Zamurai
Hitoshi Matsumoto
Giappone, 2010

Il samurai Nomi Kanjuro, dopo la morte della moglie e la perdita della spada, è in fuga dai cacciatori di taglie con la figlia Tae, bambina determinatissima e degna figlia di un guerriero. Dopo essere stato catturato, Nomi è condannato a compiere il suicidio rituale se non riuscirà entro trenta giorni a far ridere il figlio del governatore locale, inconsolabile per la morte della madre.

Solitamente consiglio o meno i film che vedo in base ai gusti personali di chi legge, ma in questo caso fatevi un favore e recuperate questa perla, indubbiamente una delle più interessanti produzioni nipponiche degli ultimi anni.
Il regista, Hitoshi Matsumoto, è una sorta di "nuovo Kitano": come il grande Beat Takeshi ha iniziato la sua carriera in televisione, passando poi con successo al cinema.
Scabbard Samurai è il suo terzo lungometraggio e mostra un'abilità rara dietro alla macchina da presa, accompagnata da una fotografia eccellente e da attori notevoli.

16/07/12

Recensione: With Beauty and Sorrow

With Beauty and Sorrow
美しさと哀しみと Utsukushisa to kanashimi to
Masahiro Shinoda
Giappone, 1965

Lo scrittore di mezza età Oki decide di trascorrere il capodanno a Kyoto per incontrare la pittrice Otoko, che era stata sua amante molti anni prima, quando la donna aveva appena sedici anni. Da questa relazione Otoko aveva avuto una bambina, morta poco dopo il parto. Durante la sua permanenza nell'antica capitale l'uomo conosce Keiko, bellissima allieva di Otoko, legata alla sua maestra da un rapporto amoroso e decisa a vendicare in ogni modo la sofferenza procuratale da Oki.

Appena un anno dopo la pubblicazione del romanzo di Yasunari Kawabata, uscì in Giappone la trasposizione cinematografica diretta da Masahiro Shinoda, probabilmente con l'intento di sfruttare l'onda del successo del libro.
Il film - il cui titolo è stato malamente tradotto in italiano con L'amaro giardino di Lesbo - ricalca abbastanza fedelmente la successione di eventi del testo, ma sposta l'attenzione da Otoko, ancora devotamente legata al ricordo del primo amante, alla giovane e conturbante Keiko e al suo amore passionale per Otoko.

12/07/12

Recensione: Hanato Chiruran live in Bologna

Hanato Chiruran
Ieri sera, nella gradevole frescura del Giardino del Cavaticcio a Bologna, si è aperto il tour italiano della band j-rock Hanato Chiruran, che li porterà il 13 luglio a Piacenza, il 15 a Cologne (BS) e il 16 a Milano.
I quattro di Tokyo hanno iniziato a suonare insieme nel 2008 e nel 2010 sono stati premiati come miglior gruppo al Taubertal Festival di Rothenburg. E non è difficile crederlo, dal momento che la band guidata dalla fascinosa Yumiho (cantante, chitarrista e compositrice) dal vivo è una bomba.
I ragazzi si presentano sul palco elegantissimi: bassista, batterista e chitarrista in completo nero, Yumiho in kimono e geta. Li accoglie un pubblico sorprendentemente numeroso, vario per età e piuttosto ricettivo, che a fine spettacolo si lancerà in danze bizzarre e sfrenate grazie al suono carico e trascinante del gruppo.
È chiaro fin dalle prima note che i quattro sanno come stare sul palco e come riscaldare gli spettatori: la voce potente e versatile di Yumiho, rivelatasi subito una vera tigre, gli assoli del chitarrista Kokeshi, gran animale da palcoscenico, e l'abilità al basso di Karuta (che a Taubertal vinse tra l'altro il riconoscimento come miglior bassista) mi convincono presto che assisterò a uno show degno di questo nome.

11/07/12

Recensione: Sakamichi no Apollon

Sakamichi no Apollon
Kaoru Nishimi, a causa del lavoro del padre, si trasferisce in una nuova scuola nel Kyushu. Da sempre studente modello e abituato a traslocare spesso da una città all'altra, il ragazzo è a disagio all'interno delle normali relazioni sociali tra adolescenti, tanto che spesso è colto da attacchi di ansia che riesce a controllare solo a fatica. La conoscenza con Sentaro Kawabuchi, un ragazzone con la reputazione da teppista, cambierà il suo modo di vivere il rapporto con se stesso e con gli altri, anche grazie alla scoperta della musica jazz.

09/07/12

Recensione: Rhapsody in August

Rhapsody in August Hachigatsu no rapusodī 八月の狂詩曲
(aka Hachigatsu no kyōshikyoku)
Akira Kurosawa
Giappone, 1991

Quattro ragazzi trascorrono le vacanze estive a casa della nonna, vicino a Nagasaki. Il padre di due dei giovani invia loro una lettera dalle Hawaii, informando la nonna che suo fratello Suzujiro, da tempo in America, desidera incontrarla prima di morire. La corrispondenza con Suzujiro ricorda all'anziana donna la guerra, la perdita del marito a causa della bomba atomica, i segni che quell'attacco dal cielo lasciò sulle persone e sulle cose.

A un primo sguardo distratto, Rhapsody in August appare come una storia di formazione, il racconto di un'estate durante la quale quattro cugini passano il tempo tra scherzi, piccoli problemi quotidiani, faccende di poco conto. Man mano che i ricordi della nonna sono stimolati dalle lettere del fratello, però, l'attenzione si sposta sul vero soggetto del film: la bomba, il dramma che colpì il Giappone - e solo il Giappone - nel 1945, a guerra ormai finita.
In bilico tra leggerezza e dramma, momenti onirici e immagini memorabili, il penultimo film da regista di Akira Kurosawa è il frutto delle sue riflessioni sulla guerra, sul potere che l'uomo ha di sconvolgere l'ambiente in cui vive e le vite di altri uomini.

05/07/12

Recensione: Battle Royale (film)

Battle Royale Batoru rowaiaru バトル・ロワイヤル
Kinji Fukasaku
Giappone, 2000

Per disciplinare i giovani giapponesi, molti dei quali sono diventati incontenibili ribelli o criminali di strada, il governo emana il Battle Royale Act, che prevede di estrarre ogni anno una classe da mandare su un'isola deserta, dove agli alunni sarà imposto di uccidersi gli uni con gli altri utilizzando l'arma ottenuta casualmente in dotazione. Niente regole, tre giorni di tempo, soltanto l'ultimo sopravvissuto potrà tornare a casa.


Mentre nel romanzo la nazione era retta da una dittatura fascista, nel film si è sull'orlo di una crisi economica e sociale senza precedenti, a causa della quale i giovani non sanno orientarsi né tantomeno sfruttare l'educazione fornita dalla scuola, finendo per abbandonare gli studi e diventare teppisti. Ormai terrorizzati da adolescenti incontrollabili, gli adulti cercano un mezzo per ricordare loro l'importanza della vita e allo stesso tempo per terrorizzarli e dominarli psicologicamente.

03/07/12

Recensione: Rinco's Restaurant

L'Associazione Takamori, all'interno della rassegna "Bon Voyage - Metafore di viaggio e viaggi reali", ha presentato ieri sera il seminario Il gusto del ritorno durante il quale è stato proiettato il film Rinco's restaurant (2010), tratto dal romanzo Il ristorante dell'amore ritrovato di Ogawa Ito, preceduto da un'introduzione della professoressa Paola Scrolavezza.

In Giappone il viaggio è stato visto per secoli come qualcosa di pericoloso, spesso imposto da ragioni politiche (basti pensare, tra i tanti esempi letterari, all'esilio a Suma del principe Genji); dall'inizio del feudalesimo gli spostamenti avvenivano per commercio o per scopi militari, comunque sempre all'interno dei confini nazionali, per la pericolosità dei viaggi via mare e soprattutto per la chiusura autoimposta del Giappone nei confronti del resto del mondo, sospesa soltanto alla fine dell'Ottocento. Il concetto di vacanza, anche all'estero, come piacere e svago, è cosa recente.
Il viaggio, però, può anche essere inteso come percorso verso casa, ritorno alle proprie radici. E proprio di questo genere è il viaggio di Rinco.

Rinco's restaurant
Rientrando a casa dopo una giornata di lavoro, Rinco scopre che il suo fidanzato indiano l'ha lasciata portandosi via tutto ciò che possedevano. Sola in mezzo a un appartamento deserto, la ragazza decide di tornare al paese natio che aveva abbandonato anni prima a causa del rapporto conflittuale con la madre Ruriko.
Nell'intento di rimettere insieme i pezzi della propria vita, Rinco apre un piccolo ristorante nel quale ospita un solo gruppo di clienti al giorno, dedicando una cura particolare alla preparazione di ogni pietanza.

Il titolo originale del film (e del libro da cui è tratto), Shokudo Katatsumuri 食堂かたつむり (lett. Ristorante "Lumaca"), è rivelatore di alcuni aspetti del film: la lumaca è un animale che porta sempre la propria casa con sé, ovunque vada, e questo è forse ciò a cui Rinco inconsciamente aspira.
Dopo un tradimento di fiducia che le è costato la voce - simbolo dell'identità individuale - il ritorno al furusato, all'antico villaggio natale, bucolico e pieno di verde, è il primo passo verso la riscoperta di se stessa, delle proprie origini, degli affetti dimenticati o mai veramente goduti.

02/07/12

Il Cinema Ritrovato #3: Joriku dai-ippo

Joriku dai-ippo
First Steps Ashore/Primi passi sulla terra ferma
Yasujiro Shimazu
Giappone, 1932
Un marinaio salva una donna che aveva tentato il suicidio buttandosi in mare e la protegge da un individuo senza scrupoli che vuole farla prostituire, facendosi così un pericoloso nemico. La donna, dopo l'iniziale timore di essere maltrattata di nuovo, si affida completamente al suo salvatore finendo per innamorarsene.

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