22/06/12

Recensione: Il piccolo principe e il drago a otto teste

Il piccolo principe e il drago a otto teste Wanpaku Ōji no Orochi Taiji わんぱく王子の大蛇退治
Yūgo Serikawa
Giappone, 1963

Il giovane dio Susanoo, incapace di rassegnarsi alla morte della madre Izanami, ignora gli avvertimenti del padre Izanagi e parte per ritrovare l'amata genitrice. Dopo diverse disavventure e molti incontri, Susanoo conosce la dolce principessa Kushinada, minacciata da un terribile drago a otto teste, e decide di uccidere il mostro per riportare la pace nel regno dell'amica.

La storia del film è tratta da alcuni brani del Nihon Shoki (Cronache del Giappone, 720 d.C.), che narra gli eventi leggendari che portarono alla nascita dell'arcipelago e all'origine della dinastia regnante, tradizionalmente ritenuta discendente degli dei. I protagonisti fanno parte del pantheon shintoista e quello in cui si muovono è un mondo mitologico, popolato di creature magiche e animali parlanti, ragazzini coraggiosi, divinità più o meno magnanime.
Susanoo, a metà tra temerarietà e infantile imprudenza, parte per la sua missione senza alcuna paura e proprio questa spavalderia sarà infine la sua arma vincente.

Il piccolo principe e il drago a otto teste
Susanoo e Izanami

La grafica stilizzata e minimale, la finezza del tratto e i raffinati fondali, abbelliti da motivi decorativi tradizionali, si uniscono ad animazioni che reggono bene al peso degli anni e raggiungono nelle scene più dinamiche un realismo sorprendente.
Il film vinse nel 1964 il premio Noboru Ofuji ed è tutt'oggi considerato uno dei più riusciti lavori della Toei, una di quelle opere indispensabili nella collezione degli appassionati di animazione nipponica.

Il piccolo principe e il drago a otto teste
Il drago a otto teste

Il piccolo principe e il drago a otto teste non supera del tutto indenne i quasi cinquant'anni che lo separano da noi, abituati ad animazioni roboanti, personaggi sfaccettati e continui stimoli, ma rimane una favola positiva, profondamente radicata nella tradizione giapponese e ricca di fantasia come ogni buon cartone animato dovrebbe essere.
Voto: 7

12 commenti:

  1. La locandina è fantastica. Sembra il riassunto del film disegnato da un bambino, mi piace proprio tanto.

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    1. Hai ragione, è veramente adorabile. Il film in generale ha un immaginario molto adatto ai bambini, la locandina lo rappresente bene.

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  2. Sembra carino e avventuroso.
    Aggiungo alla lista che forse inizierò a spulciare in autunno T_T...

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    1. Le avventure non mancano, il protagonista affronta diversi avversari in un crescendo di difficoltà e i combattimenti sono tutti resi in modo interessante.

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  3. Ti faccio i complimenti per il tuo lavoro di ricerca; ah, se gli appassionati fossero tutti come te!
    Sei d'accordo con me nel dire che l'animazione Giapponese degli anni 60 e 70 era, in generale, molto migliore di quella degli anni 80?

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    1. Be', amando l'animazione giapponese mi sembra giusto conoscerne anche le origini! Per ora conosco ancora poco dei lavori degli anni 60 e 70 quindi non saprei esprimere un giudizio oggettivo, ma continuerò ad approfondire per farmi un'idea più precisa a riguardo.

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  4. Interessantissimo, devo decisamente recuperarlo ^^ Mi ispira decisamente il tema e poi non mi dispiace neanche lo stile ^^

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    1. Lo stile è un po' infantile ma in senso buono, in generale mi piacciono i lavori simili a questo. Il fatto che sia tratto da un testo classico di mitologia del Giappone poi mi ha intrigata molto.

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  5. Lo inserisco nella lista dei film da vedere!Grazie per le tue recensioni sempre interessanti!:)

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  6. Film senza dubbio interessante, specie per me che sono particolarmente ignorante in materia. Però graficamente forse mi attira di più la locandina.

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    1. Questa locandina della versione americana è particolarmente graziosa, la grafica del film è un po' diversa.

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