25/06/12

Il Cinema Ritrovato #1: Fujiwara Yoshie no Furusato

Ogni anno la Cineteca di Bologna propone, nell'ambito della rassegna Il Cinema Ritrovato, film dimenticati, capolavori restaurati e riportati all'antico splendore, classici amati dal grande pubblico e opere di nicchia. L'edizione 2012 include una sezione chiamata Il Giappone parla! Primi sonori del Sol Levante che esplora il momento di passaggio tra il muto il sonoro nel cinema nipponico attraverso le opere di grandi maestri e di registi meno conosciuti.

Hometown Hometown/Paese natale
Kenji Mizoguchi
Giappone, 1930

Yoshio Fujimura, un cantante lirico talentuoso ma sconosciuto, viaggia dall'Europa verso il Giappone con Ayako, una cameriera innamorata di lui. Di ritorno in patria viene notato dalla ricca ereditiera Natsue Omura che gli presenta un agente, grazie a cui Fujimura raggiunge il successo con il brano Furusato. La fedele Ayako è messa da parte, ma la donna non si rassegna alla perdita dell'amato e nel momento del bisogno torna al suo fianco.

Il primo film nel quale Kenji Mizoguchi si avvale dell'audio è in realtà solo in parte sonoro a causa dei limiti tecnici dell'epoca: in alcune scene i personaggi parlano, in altre i dialoghi sono presentati per iscritto. Il mix è ben riuscito e per nulla forzato, inoltre l'aver limitato le scene sonore ha permesso di concentrarsi sulla regia e di rendere fluida ogni sequenza.
Le potenzialità del nuovo mezzo sono sfruttate al meglio grazie a una sceneggiatura che lascia grande spazio alla musica, e le canzoni sono valorizzate dall'intensa interpretazione di Yoshie Fujiwara, il più celebre tenore giapponese del tempo.
In quanto opera di passaggio sono ancora presenti elementi tipici del cinema muto, in particolare una recitazione enfatizzata e teatrale portata all'eccesso dal classico divertente personaggio macchiettistico incaricato di sdrammatizzare i momenti di maggior tensione, ma l'uso sperimentale del sonoro, mezzo quasi del tutto inesplorato, contribuisce fare di Fujiwara Yoshie no Furusato un lavoro originale e interessante.
Il tentativo di ibridazione va dunque a buon fine, anche se l'opera non soddisfa del tutto produttori e regista: passeranno alcuni anni prima che Mizoguchi si converta definitivamente al sonoro creando alcuni dei più indimenticabili capolavori della cinematografia nipponica.

10 commenti:

  1. Rieccomi! :D
    Ma che bello! Ma perchè anche qui non ci sono tali lodevoli iniziative? :(

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    1. La Cineteca qui organizza moltissime proiezioni interessanti, ma se si spulcia bene ogni città offre qualcosina, voi avete il museo orientale che spesso ospita conferenze a cui parteciperei volentieri se fosse più vicino.

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  2. Io adoro i film "classici"... ma diciamo pure i film vecchi: è bellissimo vedere questo tipo di sperimentazioni. Questo film mi interesserebbe proprio recuperarlo!

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    1. Non so quanto siano recuperabili questi film, temo si riveli parecchio difficile, ma la speranza è l'ultima a morire.
      Dei film vecchi mi piace la libertà con cui usavano i mezzi espressivi che oggi diamo per scontati e per loro erano novità e terreno di sperimentazione, ora si è persa un po' di quell'inventiva.

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  3. Oh, è sempre bello scovare di queste perle!

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    1. Nei prossimi giorni ne arriveranno altri, il festival dura una settimana e quasi ogni giorno proiettano questi sonori giapponesi. Farò scorta di rarità!

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  4. Bello! Un'iniziativa davvero lodevole ^^

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    1. Quando capita di poter vedere certe rarità cerco di non farmele scappare!

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  5. Risposte
    1. Oltre al Giappone poi ci sono davvero tante cose, non avendo l'accredito mi sono limitata a questi ma i film della rassegna sono tantissimi.

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