29/06/12

Eventi: Giappone. Terra di incanti

Palazzo Pitti, reggia fiorentina dove nel 1585 alloggiarono i primi ambasciatori giapponesi in Europa, sarà sede ancora per pochi giorni della manifestazione Giappone. Terra di incanti, comprendente tre mostre distinte in tre differenti musei.

Giappone. Terra di incanti
Takahashi Setsurō, Paravento a due ante, Hioka Tsukioka, 1989
La Sala Bianca della Galleria Palatina ospita L'eleganza della memoria. Le arti decorative nel moderno Giappone, raccolta di opere del Novecento realizzate utilizzando tecniche e motivi decorativi classici accompagnate a un design moderno, mescolando tradizione e innovazione per creare manufatti eleganti e originali. Molti degli artisti che espongono in questa sezione sono stati nominati Tesoro Nazionale Vivente, titolo che il governo giapponese attribuisce a chi mantenga in vita tecniche e arti facenti parte della cultura nipponica e a rischio di estinzione.
Il Giappone, pur galoppando a tutta velocità verso una modernizzazione sempre più estrema, rimane fortemente legato alle proprie radici e fa di tutto per proteggerle e per evitare che si perdano parti importanti dell'identità nazionale. I paraventi, i kimono, i contenitori in lacca e in ceramica esposti nella Galleria Palatina dimostrano che le due opposte anime del Sol Levante non sono inconciliabili e possono anzi convivere in armonia e arricchirsi a vicenda.

Giappone. Terra di incanti
Akatsuka Jitoku, Scatola da scrittura, Maizuru , Inizio del periodo Shōwa (1926-1989)


Giappone. Terra di incanti
Giuseppe De Nittis, Pioppi nell'acqua, 1878 circa
Nella Galleria d'arte moderna si tiene la mostra Giapponismo. Suggestioni dell’ Estremo Oriente dai Macchiaioli agli Anni Trenta, che affianca stampe Ukiyo-e a opere italiane ed europee influenzate dall'estetica giapponese, oltre a esibire un consistente numero di manufatti nipponici - kimono, ventagli - divenuti simbolo stesso dell'Estremo Oriente.
Solo a fine Ottocento gli occidentali "scoprirono" il Giappone, così lontano geograficamente e per secoli rimasto chiuso ai contatti con l'estero; da questo incontro nacque il Giapponismo, mania verso tutto ciò che era orientale, collezione ossessiva di "cineserie" e moda incentrata su un immaginario tanto esotico quanto affascinante.
Accanto a stampe di Utamaro, Hiroshige, Hokusai (in mostra anche La grande onda presso la costa di Kanagawa, probabilmente l'opera d'arte giapponese più celebre al mondo) e molti altri creatori di stampe xilografiche, sono presenti dipinti di De Nittis, dei Macchiaioli toscani, persino un Monet, suggestionati dalla delicatezza dei motivi decorativi, dalla costruzione dell'immagine e dagli elementi tipici dell'arte giapponese.


Giappone. Terra di incanti
Katsushika Hokusai, La grande onda presso la costa di Kanagawa, 1830-1832 circa


Giappone. Terra di incanti
Hon’ami Koetsu, Tazza per il tè nota come Murakumo, periodo Edo, XVII secolo
Di Linea e di Colore. Il Giappone, le sue arti e l'incontro con l'Occidente, allestita all'interno del Museo degli Argenti, è dedicata all'arte giapponese dal XIV al XIX secolo, epoca in cui il paese era governato dagli shogun. Nel periodo di relativa pace seguito all'assunzione del potere da parte del clan Tokugawa, la classe guerriera sviluppò un raffinato gusto per l'arte e una predilezione per la bellezza rispetto alla mera funzionalità.
Era anche l'epoca della cerimonia del té, coi suoi rituali precisi e la complessa estetica di wabi-sabi, basata sulla consapevolezza della transitorietà delle cose, incarnata dal grande maestro del Cha no yu, Sen no Rikyū.
Era, a Edo, il momento in cui la classe mercantile fioriva e si svagava nei quartieri di piacere insieme ad abili intrattenitrici, dando vita alla cultura dell'ukiyo-e, il mondo fluttuante.
Samurai, maestri zen, mercanti, nobili, tutte le classi sociali si rispecchiano nell'arte del periodo, che esulava dai semplici dipinti per occupare ogni aspetto della vita pubblica e privata: si trovava nelle ceramiche raku, nei paraventi riccamente decorati, nelle preziose incisioni sui koto, nelle complesse else delle katana, nei motivi eleganti dei tessuti. Tra le tre è la mostra che ho preferito, per quanto sia davvero difficile scegliere.

Giappone. Terra di incanti
Tagasode, (“Di chi sono queste maniche?”), periodo Momoyama/periodo Edo, prima metà del XVII secolo

Questo fine settimana è l'ultima occasione possibile per visitare questa vasta esposizione, ricca in qualità e perfetta in quantità, in grado di stimolare riflessioni sull'arte giapponese, sugli influssi ricevuti e sulle influenze che ne derivano. Giappone. Terra di incanti è a Palazzo Pitti (FI) fino domenica 1 luglio, approfittatene!

14 commenti:

  1. Wow... che meraviglia! Sono tutti ottimi spunti artistici per creare qualcosa di design attuale! Purtroppo posso solo godermi queste immagini su internet, ma già così sono uno stimolo impressionante... grazie mille!

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    1. Figurati, l'ho trovata una mostra ben pensata e interessantissima, mi pareva il minimo condividerne almeno un pezzetto con chi non riuscirà ad andare a vederla.
      Alcuni motivi decorativi tradizionali mi piacciono molto e non li trovo affatto "vecchi", su un oggetto dal design moderno starebbero benissimo.

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  2. peccato essere così lontana e non poterci andare T_T

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    1. Spero di avervi fatto gustare almeno un po' dello spirito della mostra!

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  3. Peccato non potervi partecipare...sigh...

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    1. Avrai occasione per partecipare a eventi altrettanto interessanti dalle tue parti!

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  4. Una vera meraviglia queste mostre!Peccato che ,pur essendo relativamente vicina,per vari motivi probabilmente non riuscirò ad andarci...Intanto rubo e condivido sulla mia pagina facebook!:)

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    1. Peccato, mi dispiace. Sulle mostre a volte sono timorosa di beccare la fregatura ed esserne delusa, ma stavolta non è stato così. Grazie per la condivisione :)

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  5. "La grande onda presso la costa di Kanagawa" è talmente famosa che viene ripresa anche in un numero di Julia della Sergio Bonelli Editore (precisamente in un Almanacco del giallo) :)

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    1. Penso che per i non esperti sia la prima opera d'arte che viene in mente parlando di Giappone, è stata citata e rielaborata un sacco di volte. Chissà che non riesca a trovare il numero di Julia di cui parli, mi interesserebbe leggerlo a questo punto!

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    2. Si tratta de "L'almanacco del giallo 2008", reperibile sul sito della SergioBonelliEditore o nelle fiere del fumetto (meglio le fiere, almeno lo trovi a prezzo inferiore :D )

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    3. Grazie per la dritta, alla prossima fiera lo cerco!

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  6. Uffa, Firenze è proprio troppo lontana :(

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    1. Poi adesso che Trenitalia sta togliendo i treni regionali per spingere i Freccia Rossa anche muoversi in treno è troppo costoso! (Ben tornata!)

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