20/08/12

Recensione: Symbol

Symbol
しんぼる Symbol
Hitoshi Matsumoto
Giappone, 2009

In Messico, un lottatore di wrestling conosciuto col nome di Escargot Man si prepara a un incontro.
Nel frattempo un uomo coi capelli a caschetto e un pigiama giallo a pois cerca il modo di uscire da una stanza completamente bianca e priva di porte, dalle cui pareti spuntano gli organi genitali di centinaia di putti.

Sembra assurdo, e infatti lo è. Il secondo film di Hitoshi Matsumoto appare a prima vista come una delirante successione di eventi senza alcuna connessione, ma il progetto del regista (e protagonista) va oltre il semplice desiderio di realizzare un film demenziale e senza senso.
La chiave di lettura sta nel titolo: ciò che vediamo è simbolo per qualcosa di diverso, l'ometto buffo e infantile che pare costretto a trascorrere il resto della propria vita tra quattro mura rivelerà un destino ben più nobile e importante. Proprio come il bambino che ricorda, imparerà poco a poco come funziona mondo che lo circonda, finendo per agire sull'universo intero.



Una comicità triviale e "facile" si accompagna a rari momenti di lirismo, fino a giungere a una sorta di rivelazione e a una scena finale che ammicca a 2001: Odissea nello spazio. Scopriamo infine che il ciclo di azioni ripetitivo e frustrante al quale abbiamo assistito finora era parte di una riflessione filosofica sulla natura dell'uomo e del divino, sul destino e sull'autodeterminazione, sul passaggio da infanzia a età adulta, che giunge a una lettura del tutto inedita sull'origine e sul progresso.

Symbol

Matsumoto mostra una libertà espressiva e una creatività sorprendenti, senza mai strafare dal punto di vista della regia, nella quale dosa sapientemente tempi e ritmi. Film come questo sono una boccata di aria fresca per il cinema, c'è da augurarsi che il tempo non faccia perdere a Matsumoto l'audacia e l'ispirazione che ha dimostrato in quest'opera.
Voto: 8

8 commenti:

  1. Non lo so, forse è troppo d'avanguardia per i miei gusti.

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    1. Di certo non è una visione immediata, ma di film come questo se ne trovano pochi in giro.

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  2. Strano al punto giusto da piacermi! Lo cerco ;)

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    1. Strano lo è di certo, se ti incuriosisce il genere guardalo e poi fammi sapere cosa ne pensi!

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  3. Uh come sono rimasta indietro! Passo di qui per un saluto, avrò tempo per leggere tutti gli arretrati quando torno. Baci!

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    1. Non vedo l'ora di leggere i tuoi racconti sulla Cina! A presto, baci!

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  4. Ciao! ^__^
    Ho tutti i film di Matsumoto ma ho visto solo il primo e purtroppo mi ha delusa...^^;
    Dovrei vedere anche questo ma non vorrei che mi deluda visto che mi piace Matsumoto...!!! ^^
    A presto!

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    1. Ciao, e grazie per il commento!
      Il primo devo ancora vederlo, questo è molto strano, ti consiglierei di vedere Saya zamurai, che è il terzo e ultimo film di Matsumoto. La storia è meno assurda, ma è davvero un film bellissimo, che fa ridere e piangere. A presto!

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