03/07/12

Recensione: Rinco's Restaurant

L'Associazione Takamori, all'interno della rassegna "Bon Voyage - Metafore di viaggio e viaggi reali", ha presentato ieri sera il seminario Il gusto del ritorno durante il quale è stato proiettato il film Rinco's restaurant (2010), tratto dal romanzo Il ristorante dell'amore ritrovato di Ogawa Ito, preceduto da un'introduzione della professoressa Paola Scrolavezza.

In Giappone il viaggio è stato visto per secoli come qualcosa di pericoloso, spesso imposto da ragioni politiche (basti pensare, tra i tanti esempi letterari, all'esilio a Suma del principe Genji); dall'inizio del feudalesimo gli spostamenti avvenivano per commercio o per scopi militari, comunque sempre all'interno dei confini nazionali, per la pericolosità dei viaggi via mare e soprattutto per la chiusura autoimposta del Giappone nei confronti del resto del mondo, sospesa soltanto alla fine dell'Ottocento. Il concetto di vacanza, anche all'estero, come piacere e svago, è cosa recente.
Il viaggio, però, può anche essere inteso come percorso verso casa, ritorno alle proprie radici. E proprio di questo genere è il viaggio di Rinco.

Rinco's restaurant
Rientrando a casa dopo una giornata di lavoro, Rinco scopre che il suo fidanzato indiano l'ha lasciata portandosi via tutto ciò che possedevano. Sola in mezzo a un appartamento deserto, la ragazza decide di tornare al paese natio che aveva abbandonato anni prima a causa del rapporto conflittuale con la madre Ruriko.
Nell'intento di rimettere insieme i pezzi della propria vita, Rinco apre un piccolo ristorante nel quale ospita un solo gruppo di clienti al giorno, dedicando una cura particolare alla preparazione di ogni pietanza.

Il titolo originale del film (e del libro da cui è tratto), Shokudo Katatsumuri 食堂かたつむり (lett. Ristorante "Lumaca"), è rivelatore di alcuni aspetti del film: la lumaca è un animale che porta sempre la propria casa con sé, ovunque vada, e questo è forse ciò a cui Rinco inconsciamente aspira.
Dopo un tradimento di fiducia che le è costato la voce - simbolo dell'identità individuale - il ritorno al furusato, all'antico villaggio natale, bucolico e pieno di verde, è il primo passo verso la riscoperta di se stessa, delle proprie origini, degli affetti dimenticati o mai veramente goduti.

Rinco's restaurant

Per Rinco la convivenza con la madre, eccentrica e narcisista, e col viziato maialino da compagnia Hermes è tutt'altro che semplice, ma grazie al ritrovato contatto con la natura è in grado di buttarsi a capofitto nella sua passione per la cucina, mettendo dedizione e amore nella creazione di ogni piatto.
Gli aromi e i sapori sembrano uscire dallo schermo, stuzzicare il palato dello spettatore, invogliarlo grazie alla fragranza speziata del curry o al profumo fruttato del melograno. Mangiando ogni senso deve essere appagato: la sacralità del cibo, che non si limita a riempire lo stomaco ma fa bene anche al cuore, è esaltata dalle inquadrature lente e ombrose che sfiorano gli ingredienti uno a uno.

Rinco's restaurant

La regia fresca di Mai Tominaga, che si avvale di animazioni allegre e canzoni orecchiabili per snellire i flashback, ricorda in parte lo stile esplosivo e bizzarro di Memories of Matsuko; ne risulta un'opera che mescola ironia e sentimenti, risate e lacrime, senza mai affondare nel patetico e raccontando una storia emotiva e commovente con toni leggeri e scanzonati.
La protagonista Kou Shibasaki (una delle protagoniste di Battle Royale), anche senza parlare, lascia trapelare le sensazioni del suo personaggio tramite sguardi eloquenti, bronci, piccoli sorrisi a fior di labbra, utilizzando al meglio un'espressività efficace ma non strabordante.

Rinco's restaurant

Capita, nella vita, di perdere di vista la strada maestra e di smarrirsi tra mille sentieri intricati; a volte bisogna tornare indietro per un tratto, ammettere i propri errori, smettere di scappare e affrontare un passato che fa paura per poter guardare serenamente al futuro. Questo è il viaggio che più di tutti fa crescere, e Rinco l'ha imparato.
Voto: 8

13 commenti:

  1. Mi sono ritrovata molto nel rapporto che la protagonista ha con la madre. E devo dire che anche se un po' spiazzante, il finale mi ha commossa parecchio. Questa la storia viene raccontata con la delicatezza tipica giapponese, e quando ho visto il film mi sono stupita di vedere i personaggi e le ambientazioni esattamente come me li ero immaginati leggendo il libro. La proiezione del film era in lingua originale o doppiato?

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    1. Ehm, oggi sono un po' "Rinco" anch'io! ^__^ Volevo scrivere "Questa storia" e c'è finito in mezzo un LA di troppo...

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    2. Non avendo ancora letto il libro (ma a questo punto lo farò a brevissimo) non sapevo cosa aspettarmi, ma mi pare che la storia sia trattata bene, il rapporto madre/figlia mi ha molto coinvolta e alla fine mi sono ritrovata ad asciugarmi una lacrimuccia.
      La proiezione era in lingua originale con sottotitoli, non penso esista una versione doppiata in italiano, è uno di quei film che è difficile venga distribuito da noi.

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  2. Che carino che sembra! La fotografia mi piace, l'atmosfera che hai descritto pure, ora vorrei vedere le animazioni... comunque l'impressione generale è molto buona ;)

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    1. La fotografia è piaciuta molto anche a me, poi per gran parte del film è un vero trionfo di verde acceso dappertutto. Le animazioni si sovrappongono all'azione e sono molto naif, ma in generale erano perfette per alleggerire i toni.

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  3. Sembra molto carino! Ovviamente l'attenzione al cibo mi affascina!

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    1. Ti consiglio di guardarlo a stomaco pieno, alla fine mi era venuta una tale acquolina che mi sarei fermata a cenare di nuovo! :)

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    2. Stavo giusto pensando che già solo dalla descrizione mi stava venendo l'acquolina in bocca!

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    3. Forse la soluzione migliore è guardarlo con qualcosa da sgranocchiare, per tamponare almeno un po' lo stimolo ad alzarsi e cucinarsi un pasto completo!

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  4. Ho un sacco di film da recuperare (in questo periodo ne ho visti pochissimi per mancanza di tempo) e sul tuo blog trovo sempre un sacco di suggerimenti interessanti, sei una vera miniera di titoli ^^

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    1. E pensa che ho ancora tre o quattro arretrati da scrivere, ma la cosa peggiore è la lista di cose che ho lì da vedere e continua ad allungarsi nonostante ne guardi quasi uno al giorno!

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  5. Ciao Elena, rieccomi da queste parti! :)

    Anche a me questo film è piaciuto tantissimo, forse un po' naif, ma decisamente carino e delicato. E soprattutto è un vero tripudio di colori, una gioia per gli occhi... A me era piaciuto molto anche il libro, e in effetti direi che il film lo rispecchia completamente. Quando l'ho visto io la proiezione cominciava alle 19 ed ero a STOMACO VUOTO!!! Che fame per tutto il film, è stata una sofferenza! T_T

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    1. Ciao Daniela!
      Dopo aver letto ottime recensioni da te e su altri blog quando ho scoperto della proiezione non mi sono fatta scappare l'occasione, e ne è valsa la pena! Fortunatamente avevo appena cenato, immagino la fatica di vederlo a stomaco vuoto! :)
      Il libro lo leggerò di certo prestissimo, la storia mi è piaciuta tanto e vorrei conoscere anche la versione originale.

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