04/02/12

Recensione: La straordinaria invenzione di Hugo Cabret (Brian Selznick) vs. Hugo (Martin Scorsese)

Oggi vi propongo un confronto tra il libro La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick e il film pluricandidato agli Oscar Hugo Cabret di Martin Scorsese.
Prima di tutto, un doveroso ringraziamento va a BluVega, che mi ha consigliato caldamente di leggere il libro prima di guardare il film: è un consiglio che giro a tutti, per il quale le sono profondamente grata.

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret


Chi non abbia preso tra le mani il romanzo di Selznick non sa quanto sia difficile staccarsene prima di averne finito la lettura. Si tratta di un'opera incredibile, piena di forza immaginifica, in cui azione e sentimenti umani si fondono equilibrandosi a vicenda. Qui non sono le immagini a illustrare le parole, piuttosto queste ultime completano gli spazi lasciati vuoti dalle efficacissime illustrazioni. La storia di Hugo è rivelata tramite uno sguardo, il particolare di un oggetto; Selznick si avvicina al cuore delle cose in punta di piedi, senza mai strafare. Sfogliare questo libro è un po' come sedersi nella sala buia del cinema e aspettare l'inizio di una proiezione, o immergersi trattenendo il fiato e tornare a galla solo per prendere aria.
Hugo, il nostro protagonista, ha bisogno come tutti di trovare il suo posto nel mondo, perché all'interno di ogni macchina nessun pezzo è inutile, e così nemmeno lui può essere inutile nella grande macchina universale.
La straordinaria invenzione di Hugo Cabret è un inno all'immaginazione, un atto d'amore verso il cinema, una dichiarazione di fede nella fantasia. Se dovessi scegliere una sola parola per racchiudere tutto, sarebbe stupore: quello stupore che mi ha colta quando, voltando pagina, un'immagine ha svelato in un secondo il mistero che Hugo e l'amica Isabelle avevano finalmente risolto. E la storia, a quel punto, stava appena incominciando.
Voto: ★ ★ ★ ★ ★

Hugo Cabret

Giovedì 2 febbraio ho partecipato all'anteprima nazionale di Hugo di Martin Scorsese organizzata dal Future Film Festival, durante la quale il film è stato anticipato dalla proiezione di alcuni lavori di uno dei personaggi chiave del cinema degli inizi, Georges Méliès. Inutile cercare di esprimere come una pellicola di inizio Novecento sappia ancora far ridere e stupire, e altrettanto inutile è spiegarvi l'atmosfera che si è creata in sala. Vi basti sapere che mi sono sentita davvero, davvero fortunata.

Ma veniamo al film di Scorsese. Partiamo dal presupposto che trovo da sempre ridondante l'uso del 3D, che a mio parere difficilmente aggiunge qualcosa a qualunque film. L'opera in questione non fa eccezione: nonostante l'altissimo livello tecnico, la cura nella fotografia e la regia impeccabile, la panoramica su Parigi è decisamente effetto-modellino.
Il lungometraggio segue a grandi linee il romanzo, aggiungendo un'evitabile sottotrama romantico-spiritosa giusto per dare qualcosa da fare a Sacha Baron Cohen ed eliminando qua e là personaggi e situazioni tutt'altro che trascurabili. Il rapporto tra i protagonisti, in particolare tra Hugo e Isabelle, si approfondisce forzatamente a una velocità poco credibile, ignorando in toto la naturale diffidenza che il ragazzino mostrava nel libro.
Tra gli interpreti, bravo il giovane Asa Butterfield nei panni di Hugo, aiutato da due occhi azzurrissimi ed espressivi, acerba invece Chloë Grace Moretz (Isabelle). Ben Kingsley (papà Georges) fa il suo dovere alla perfezione, così come Helen McCrory (mamma Jeanne) e l'inossidabile Christopher Lee (monsieur Labisse). Baron Cohen vorrebbe far ridere e intenerire contemporaneamente, ma ci riesce solo a tratti. Su Jude Law che fa il padre di Hugo stenderei un velo pietoso, è un ruolo che non gli si addice.
Tirando le somme, a prescindere dalle inevitabili modifiche che un libro subisce quando viene trasposto, qui assistiamo a un notevole cambio di prospettiva: Hugo non è affatto protagonista della storia, perché Scorsese ha voluto fare un film sul cinema, un apprezzabilissimo omaggio alla settima arte che gli ha dato da vivere, e bene, per tutta la vita, e a cui l'acclamato regista dedica un (ruffiano?) atto d'amore.
Ultima nota di biasimo a un bel film nato per ammiccare all'Academy va al buonismo eccessivo, che finisce per piallare la pellicola epurandola di ogni potenziale, vero momento di tensione emotiva.
Voto: 7 1/2

20 commenti:

  1. Guarda, Martin Scorsese è un grande regista e tutto quanto ma non so perchè non ce lo vedo a dirigere un film del genere.
    Ti invidio per quella questione sulla pellicola di inizio Novecento e del Future Film Festival...
    Comunque hai fatto salire l'interesse per il libro che a questo punto cerco di recuperare. Si tratta di un libro illustrato?

    Rubrica approvata!

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    1. Infatti lui rimane maestro indiscusso su film come Taxi driver, ma qui non dà il meglio.
      Sì, La straordinaria invenzione di Hugo Cabret è un libro illustrato, di certo lo troverai in qualche biblioteca, te lo consiglio assolutamente!

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  2. Sto cercando in tutto il sito delFFF una pagina col programma dell'evento, ma, sarò io scema, non lo trovo!
    Mi hai incuriosito un sacco sia per il libro(non hai messo il voto) che per il film.
    Tu ti sei iscritta alla newsletter per avere il libro illustrato?

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    1. No no, non sei tu, il programma non è ancora uscito, sinceramente non ho idea di quando sarà disponibile, ma se ti interessa ti tengo informata appena so qualcosa.
      Faccio più fatica a dare un voto ai libri piuttosto che ai film, non so perché... comunque diciamo che sono 5/5 stelline da Anobii.
      Sì, mi sono iscritta alla newsletter e ho anche vinto il libro (ce n'erano 40 in palio), ma temo che ora il concorso sia chiuso.

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    2. Il programma era solo per curiosità, per sapere che film hanno selezionato, e anche per il libro volevo solo sapere se avevi colto l'occasione del concorso per averlo ;)

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    3. Per ora hanno annunciato Chico & Rita, uno dei film d'animazione candidati agli Oscar.
      Il libro l'ho ritirato oggi, è qui tra le mie manine! ;)

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  3. Bello il film di Melies!!
    Allora salto il film e se mi capita leggo direttamente il libro!

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    1. Se ti capita di trovare il film non in 3D, o a prezzo scontato, magari concedigli un'opportunità. Il libro però non puoi proprio perderlo!

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  4. Innanzitutto ottima idea per questa rubrica!
    Non so perchè ma il libro normalmente è meglio della trasposizione cinematografica, non credo di aver mai visto un film tratto da un romanzo trovandolo migliore dell'originale (anche se ho sentito dire che per Twilight è così - non ho letto i libri e non ho visto i film). Forse perchè lo scrittore ha a disposizione molto più spazio del regista per dettagliare situazioni e personaggi.

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    1. Vengono un sacco di idee interessanti che non hanno nulla a che fare con lo studio quando si sta scrivendo la tesi, non so se capiti anche a te... :)
      Guarda, io ho visto i primi tre film di Twilight (e vedrò anche gli altri a sto punto, per completezza) ed è veramente difficile pensare che i libri possano essere peggio.
      Comunque sì, in generale i libri sono meglio, ma dipende molto dalla fedeltà dell'adattamento, dalla qualità della regia... spero di trovare qualche caso che smentisca questa tendenza, altrimenti la rubrica diventa una noia!

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    2. Forse Kubrick riesce a dare lo stesso effetto del libro, ma ti confesso che non mi piace tanto, forse proprio per questo.

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    3. Qui devo ammettere la mia ignoranza, non ho mai letto i libri da cui sono tratti i film di Kubrick... spero di riuscire a rimediare a questa falla culturale.

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    4. io ho letto Doppio sogno, di Arthur Schnitzler, da cui è stato tratto Eyes wide shut e mi è sembrato abbastanza fedele nelle atmosfere (mentre speravo di trovare qualcosa che nel film mi sfugge). Poi avevo iniziato Arancia Meccanica di Anthony Burgess e anche quello mi sembrava pari al film (ma non l'ho finito perchè, devo ammettere, non mi interessava molto).

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    5. Eyes wide shut è stato troppo opprimente per i miei gusti, dubito avrò mai voglia di leggere il libro da cui è tratto. Con Arancia meccanica forse ho qualche possibilità in più, ma probabilmente non a breve.

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  5. Caso raro trovare un film che rispecchi le aspettative del libro, anche perchè quando si legge è la nostra immaginazione che si smuove.
    Di conseguenza è davvero difficile far collimare le immaginazioni di persone diverse.
    Comunque io ho un libro ed un film che sono in pareggio per me, mi sono piaciut entrambi allo stesso modo.
    Si tratta di Mistic River.

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    1. Infatti anche secondo me è proprio quello il punto: io mi faccio il mio film in testa mentre leggo e rimango delusa se il film che vedo sullo schermo se ne distanzia troppo.
      Di Mistic River ho visto il film, molto bello, ma il libro mi manca. Me lo segno per una lettura futura.

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  6. Tra te e BluVega mi avete fatto venire una voglia matta di leggere il libro ;)..e mi auguro di recuperarlo presto!Concordo per il ruolo poco convincente di Jude Law; per quanto riguarda l'attrice che impersonava Isabelle anche se più giovane,una cosa bizzarra: ho trovato che somigliasse in alcune inquadrature tantissimo all'attrice italiana Nicole Grimaudo.Mi unisco alla schiera di chi è solitamente prevenuto in favore della carta nel libro vs film :)

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    1. Ottimo, è un libro splendido, lo dovrebbero leggere tutti!
      Confesso che non avevo idea di chi fosse Nicole Grimaudo, in foto non noto grandi somiglianze, ma non l'ho mai vista recitare quindi non saprei dire riguardo alle espressioni.
      Pur essendo prevenuta cercherò in tutti i modi di tirare fuori dei film che se la giochino coi film, altrimenti non c'è gusto! :)

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  7. quindi: devo comprare e leggere il libro. Eventualmente, poi, affittare il dvd. Ho preso appunti!!!

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    1. Esatto! La magia del libro sta molto nella sorpresa, conoscendo già la trama si perderebbe il meglio.

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