06/06/13

Dentro alla bolla

Questo post non ha a che fare col Giappone in senso stretto, è più un piccolo pensiero che probabilmente tante persone che vivono lontane da casa - per un periodo limitato o a tempo indeterminato - potranno comprendere, condividere, o anche vivere in maniera del tutto opposta.

Uji Botanical Garden
Giardino botanico di Uji


Ultimamente rifletto molto sulle cose che mi sto perdendo al di là dell'oceano.
A un livello più superficiale, come un piccolo fastidio, ci sono i film di animazione proiettati un giorno soltanto, poi i concerti, le occasioni perdute di (ri)vedere dal vivo i National o i Depeche Mode, per dirne un paio.
La vera perdita, però, sono gli eventi importanti nelle vite delle persone a cui voglio bene. C'è chi trasloca, chi espatria, chi compra casa e soprattutto ci sono nuove faccine che ho tanta voglia di vedere per la prima volta.


Fireflies
Una lucciola a Uji

Nanzen-ji
Acquedotto accanto al Nanzen-ji
La cosa di cui si parla meno, e che è difficile da dire ad alta voce, è che la gente ti dimentica. Non tutti, non del tutto, non volontariamente, però succede. È naturale e non se ne può fare una colpa a nessuno, anche io qui ho una quotidianità da cui sono assorbita e a cui dedico la maggior parte delle mie energie.
La vita va avanti dappertutto, e al ritorno un po' per volta la familiarità perduta si ristabilirà, mentre l'intimità con gli amici conosciuti qui svanirà poco a poco. Non si può avere tutto contemporaneamente, e se l'affetto di certo rimarrà, il legame che abbiamo costruito qui resterà tra i muri dell'Arc Academy, sulle rive del Kamogawa o nelle sale di un karaoke.


La verità è che il Giappone, o almeno il Giappone che sto vivendo io, è una bolla. Voi da fuori mi vedete, e io vedo voi, ma comunicare, trasmettersi davvero qualcosa, è difficile. Chi è dentro alla bolla vive in un mondo temporaneo fatto di esperienze uniche, rapporti accelerati e l'ansia di fare e vedere il più possibile, perché non ci sarà un'altra occasione. Chi è fuori vive a un ritmo del tutto diverso, percepisce il passare del tempo in modo diverso, non cambia nella stessa maniera. Quando la bolla esploderà in un plop! già programmato, io che ho viaggiato alla velocità della luce, vedrò tutto il resto del mondo tanto più vecchio di come me lo ricordavo?

16 commenti:

  1. Ciao,
    Ti leggo spesso, ma non sono mai intervenuto prima. "Quando Rip van Winkle è tornato al villaggio dopo i giorni felici trascorsi nella foresta, erano passati molti anni. Se Rip van Winkle non fosse andato da solo nella foresta, ma vi fossero andati tutti gli abitanti del villaggio, cosa credi che sarebbe accaduto? Si sarebbe accorto di aver vissuto in un'altra dimensione del tempo?". Ho messo le mani sulla tastiera perchè questa è una riflessione che ho avuto modo di fare anch'io qualche anno fa, quando per motivi accademici ho vissuto per un lungo periodo all'estero. Quando si torna in patria, alle proprie origini, in realtà ci si abitua in fretta al ritmo e quasi sembra di non essere mai andati via. Ma dentro di noi qualcosa è cambiato e nulla si potrà fare. E' un senso di estraneità, di nostalgia che in certi momenti ti fa vivere se tu fossi qui in visita e non fosse accaduto il contrario. E' un arricchimento che nessuno può togliere, nemmeno l'abitudine. Felice viaggio, qualunque sia la destinazione.

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    1. Ciao Marco e grazie per il commento.
      La citazione è decisamente appropriata, ti ringrazio davvero per avermi scritto queste parole, il fatto di sapere che altre persone, vivendo esperienze simili alla mia, hanno provato le stesse sensazioni, mi fa sentire compresa.
      Credo che, per quanto la nostalgia possa farsi insistente, l'arricchimento che deriva dal viaggio ripaghi ogni momento di tristezza.
      Ancora grazie e a presto!

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  2. Lucciola çWç

    Sigh, ho fatto un anno di assenza dal karate perché mi ero rotta i legamenti e quando sono tornata tutto era cambiato nei rapporti con la gente. Però è anche vero che le cose cambiano lo stesso, che si perdono occasioni anche stando a casa eccetera. Secondo me l'importante è cercare di vivere al meglio!

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    1. In qualunque ambiente sociale, se ci si allontana per un po', si finisce per perdere l'orientamento e i cambiamenti in atto, ma come dici tu è sempre meglio fare il più possibile. Non si può essere ovunque contemporaneamente, ma si può fare in modo di divertirsi ovunque ci si trovi!

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  3. Quando sono stata in Giappone, ma forse più in Cina, avevo davvero la sensazione palpabile della distanza. Sapevo di essere lontana, dall'altra parte del mondo. La stessa percezione non ce l'ha invece chi resta.
    Per questo motivo a te che sei lontana sembra di vivere fuori dal mondo, di essere momentaneamente dimenticata da tutti. Non è così, fidati. Chi resta sa che torni, continua a vivere la sua vita normalmente e non immagina che tu possa cambiare. Forse al tuo rientro sarai proprio tu a vederli "diversi", perchè dovrai abituarti di nuovo al quotidiano che c'è qui.

    Chissà se sono riuscita a spiegarti il mio pensiero...

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    1. Sì, ti sei spiegata benissimo. :)

      Prima di venire qui non sapevo ci si potesse sentire così fisicamente lontani dal proprio mondo, all'inizio è straniante, ma poi è di stimolo a costruirsi una propria dimensione indipendente da tutto, a fare affidamento solo sulle proprie forze.
      Non so se gli altri vedranno il cambiamento o tenderanno a rimettermi nella scatolina da cui sono uscita, io farò di tutto per non perdere le cose buone che ho acquisito e per mostrarle a tutti!

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  4. Elena!guarda che la faccina nuova ti aspetta e noi mica ti stiamo dimenticando!un bacione!Ali.

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    1. Ali ma sarà già "grande" quando la vedrò per la prima volta! In ogni caso non vedo l'ora! Vi abbraccio tanto :)

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  5. In effetti io sono cambiata moltissimo. Mi sono cresciuti i capelli e sono ingrassata qualche chilo. Per facilitarti il riconoscimento al nostro ricongiungimento porterò un cartello con scritto il mio nome.

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    1. Ho visto che però hai ancora il ciuffo blu, quindi credo di potercela fare. In ogni caso se avrai di fianco uno alto con le scarpe arancioni sarò sicura di non sbagliare! ;)

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  6. Mia sorella si è fatta un erasmus in Spagna e un periodo di tirocinio in Francia. Nessuno l'ha dimenticata, anzi, quando è tornata il primo pensiero è stato: già qui? ;-P
    Non ti preoccupare, vedrai che nessuno si è scordato di te e che la faccina nuova non scappa ^^

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    1. Credo che anche in casa mia ci sarà questo tipo di reazione, soprattutto mio fratello sta sfruttando i miei spazi e credo abbia in progetto di subaffittare il mio letto al migliore offerente.
      In realtà dire che la gente si scorda non è appropriato, è più che... la vita va avanti anche senza di me, che è un'ovvietà da dire ma quando uno se ne rende conto davvero fa abbastanza effetto.

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  7. Scusa se commento solo ora: mi ero persa questo post!
    Capisco quello che stai vivendo anche se io personalmente non lo sto provando. Io avevo la sensazione di vivere in una bolla anche in Italia, i legami affettivi non erano tanti e magari passavano mesi prima di riuscire ad organizzare un uscita con gli amici. Ora più o meno è lo stesso. Magari devi vederla come se il tempo viaggiasse su binari paralleli: loro fanno cose, ma anche tu ne fai altrettante, nessuno ti dimentica, è solo che per ora non vi incrociate.

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    1. Figurati, io ultimamente mi perdo i post, mi perdo i commenti, ci manca solo che mi perda la testa.
      In realtà anche io in Italia di rapporti veramente stretti non ne ho tanti, paradossalmente ho molti più amici con cui mi confido qui. La sensazione della bolla è proprio quella di essere in un mondo a parte, in una vita diversa. Non è spiacevole, però mi crea un po' di confusione. Comunque hai ragiole, l'idea dei binari paralleli è molto più rassicurante.

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  8. Sono probabilmente un po' in ritardo e scrivere per la prima volta su un articolo che ha già qualche tempo non è una grande presentazione, ma tant'è...
    La tua premessa ha subito attirato la mia attenzione. C'era qualcosa nelle prime frasi che mi ha fatto pensare, come un improvviso dettaglio che ci viene in mente e ci blocca.
    La realtà che vivi tu, anche se diversissima e per certi aspetti pure contraria, l'ho avuta ben presente pure io, distante da casa per ragioni di studio (anche se si trattava banalmente di città diverse). E mi rendo conto benissimo che è come essere un'altra persona, come trovarsi ad avere improvvisamente un'altra vita. Hai la sensazione di perdere per strada pezzi, che magari sino al mese prima avresti considerato fondamentali e ti chiedi quanto lo siano quelli che stai vivendo che però sono la tua quotidianità, de facto la tua vita, vissuta e più reale che mai.
    E passa il tempo. E le persone, gli affetti. Magari ti fermi e ti rendi conto che nel frattempo qualcuno non c'è più, qualcuno è cambiato, qualcuno è rimasto simile. Ma uguale non è nessuno.
    D'altra parte, alla fine l'unica cosa che conta è la propria strada, le proprie scelte: non perché gli altri non siano importanti, anzi, ma piuttosto perché alla fine quello che conta è il sapere che fare tanto, vedere tanto, lasciare indietro tanto, alla fine vuol dire vivere. Il più possibile senza rimpianti, anche se è difficile.

    Spero che tu ti goda questi ultimi, se non erro, mesi di permanenza laggiù, davvero.

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    1. Grazie per il commento e figurati, non è mai troppo tardi per scrivere su un post anche se vecchio.

      Che dire, hai centrato perfettamente il punto. Trovo affascinante notare come tante persone, in situazioni diverse, abbiano vissuto sensazioni simili e siano giunte alle stesse conclusioni.
      Sarà banale, ma la vita è quella che si sta vivendo in un preciso momento, non quella che si lascia (anche se temporaneamente) a casa. Non si può passare il tempo pensando a chi non c'è, a quello che sta succedendo altrove, bisogna cercare di fare del proprio meglio nell'adesso, con le persone che si incontrano ogni giorno.
      Sono completamente d'accordo sul fatto che la cosa che conta è il proprio percorso, e anche se potrebbe sembrarlo non la trovo una cosa egoista.
      Mi ritrovo davvero in ogni singola parola, quindi grazie tante per avere commentato e per gli auguri di buona permanenza. A presto!

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