29/05/13

Recensione: Mei to Konekobasu

Mei to konekobasu (めいとこねこバス, Mei e il piccolo Gattobus) è uno dei cortometraggi dello Studio Ghibli proiettati in esclusiva al Ghibli Museum di Mitaka. Diretto da Hayao Miyazaki e accompagnato dalle incantevoli note di Joe Hisaishi, lo spin-off di Tonari no Totoro racconta l'incontro della piccola Mei con un cucciolo di Gattobus, e l'avventura notturna in volo verso un luogo magico e segreto, dove Mei si imbatterà in una vecchia conoscenza.

Mei to konekobasu


In meno di un quarto d'ora Miyazaki fa sorridere e scalda i cuori, riportando sullo schermo le atmosfere di uno dei suoi film più amati e trasportando di nuovo gli spettatori in un Giappone rurale e legato alla natura, quello che ancora oggi circonda le città e i luoghi turistici più conosciuti.


Mei to konekobasu

Tenero, giocoso e avventuroso come solo i sogni d'infanzia sanno essere, Mei to Konekobasu è un incontro con vecchi amici che ci hanno aspettati per anni senza smettere di volerci bene, e la sensazione che unisce bambini e adulti è lo stupore di riconoscerli sempre uguali, sempre presenti, come in una promessa mantenuta.

10 commenti:

  1. E sì, stare seduti in quel minuscolo incrocio fra cinema e teatro a gustare un cortometraggio dello studio ghibli è un'esperienza davvero unica! Il fatto di essere stranieri nn conta più, sono i gesti e gli sguardi, le atmosfere a farci capire tutto...poi i bambini da soli valgono la pena: le loro espressioni, le loro parole, anche dette in una lingua sconosciuta, fanno bene al cuore! Mi piacerebbe tanto tornarci, magari passeggiare anche un pò lì intorno, il quartiere residenziale in cui è situato sembra un'oasi verde!

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    1. Ho avuto le stesse impressioni, sai? Gente di tante nazioni diverse unita dalle immagini, le sensazioni erano le stesse per tutti, ne sono sicura. E anche i grandi si sono sentiti un po' bambini, si sono sorpresi ed emozionati e commossi.
      Certo, da appassionata di cinema mi rode un po' che i corti si possano vedere solo lì, se vivessi a Tokyo probabilmente tornerei al museo ogni due mesi per vederli tutti a rotazione!

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  2. Che carino! Ho già visto parecchie immagini dello studio Ghibli... credo che mi ci perderei dentro per dei giorni ;-D

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    1. E purtroppo non si potevano fare foto dell'interno e di tutte le sale piene di illustrazioni meravigliose dai film... lì sì che ti saresti sentita a casa!

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  3. Adesso ho ancora più voglia di andarci! Il mini Gattobus è incredibilmente teneroso (anche la versione grande era bellissima! E' forse il mio preferito del film) ^^

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    1. Per il tuo prossimo viaggio in Giappone devi assolutamente mettere il Museo Ghibli tra le mete, lo adorerai. Sono stata felice di esserci andata mentre era in proiezione questo documentario, vedere di nuovo i protagonisti di Totoro mi ha fatta sorridere.

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  4. Wow che bello! Voglio andare a quel museo anch'io!!

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    1. Forse è giunto il momento di tornare in Giappone, no? :)

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  5. Quando sono stata al Museo Ghibli mi è capitato un corto praticamente muto di una ragazza che va in gita e dorme in una stanza piena di insetti. A dirla così sembra terrificante, invece fa tenerezza primo perchè fanno versi buffi, e poi perchè lei fa in modo di conviverci mantenendo i suoi spazi e lasciandoli liberi di girare (senza oltrepassare una linea immaginaria di confine). Purtroppo non ricordo assolutamente il titolo!!

    Piccola precisazione sul tema, sai che sono "del mestiere" e ci tengo! La sala di proiezione del teatro, che è a vista con le pareti trasparenti, ha in dotazione un proiettore Cinemeccanica che è di Milano (e lavora nel settore da quasi 100 anni).
    (Orgoglio italiano che ogni tanto esce fuori...^__^)

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    1. Ho sfogliato i libretti dei vari cortometraggi in rotazione e tutti sembravano davvero splendidi. Sono sicura che lo Studio Ghibli è riuscito a rendere adorabili persino gli insetti - e gli insetti in Giappone di adorabile hanno proprio poco!

      Grazie per la precisazione, non ne avevo idea e sono quelle piccole informazioni che da appassionata di cinema vorrei sempre conoscere.
      Il Museo Ghibli forse è uno dei posti in Giappone in cui ci si può sentire più fieri di essere italiani, visto l'amore per il nostro paese di Miyazaki, che ogni tanto spunta fuori (ad esempio nel negozio di souvenir).

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