11/06/12

Biografilm loves sushi

Il Biografilm Festival, in corso a Bologna in questi giorni, ha una programmazione basata su documentari e biopic, per quel che mi riguarda spesso di scarso interesse. Finché riesco ad accaparrarmi accrediti stampa gratis, comunque, continuo a spulciare il programma in cerca di film interessanti in mezzo al mare di noia che questo evento, inspiegabilmente popolare da queste parti, offre al suo pubblico.

jiro dreams of sushi
Jiro Dreams of Sushi
Jiro Ono, protagonista di Jiro Dreams of Sushi di David Gelb, è entrato nel Guinnes dei primati per essere stato lo chef più anziano a ricevere le prestigiose tre stelle sulla Guida Michelin. A 85 anni, Jiro continua a gestire il suo ristorante di sushi a Tokyo, il Sukibayashi Jiro, rinomato per la qualità degli ingredienti utilizzati e per la cura che il proprietario e il suo staff impiegano nella preparazione del cibo. I prezzi sono altissimi e bisogna prenotare con un mese di anticipo per poter mangiare nel locale, ma tutti i clienti concordano nell'affermare che nessun altro è abile quanto Jiro nel preparare il sushi.
Il governo giapponese ha insignito Jiro del titolo di tesoro nazionale vivente per il suo contributo alla cucina autoctona, e la cosa non sorprende vedendo la dedizione totale che il maestro dedica al proprio lavoro. Jiro cerca la perfezione con la dedizione di un samurai, e ha cresciuto i suoi figli con la stessa disciplina che lui stesso ha rigidamente seguito per tutta la vita.
Yoshizaku, il primogenito, è destinato ad ereditare il ristorante dopo la morte del padre, ma pur essendo ormai al livello del genitore fatica a veder riconosciuto il suo valore, offuscato dalla grandezza di Jiro che è ormai un'icona vivente. Il secondo, Takashi, ha invece aperto un suo locale a Roppongi, più accessibile ma comunque di qualità. Quando lasciò il Sukibayashi Jiro per dedicarsi alla propria attività, il padre gli disse che non sarebbe più potuto tornare indietro: un genitore che lascia la porta aperta a un figlio che fallisce contribuisce in prima persona a quel fallimento, non spronandolo a fare del proprio meglio. Perfetto esempio del pensiero del 頑張る (ganbaru, lett. mettercela tutta, fare del proprio meglio).
Voto: 6/7

sushi the global catch
Sushi: the Global Catch
All'estremo opposto rispetto alla perfezione formale e alla centralità dell'estetica di Jiro, nel mondo sono ormai popolarissimi i ristoranti di sushi economici e veloci, veri fast food in salsa al wasabi, ovunque differenziati in base al gusto della nazione ospitante e dello chef, che spesso non è stato preparato da cuochi giapponesi né è mai stato in Giappone.
Sushi: the Global Catch di Mark Hall racconta l'ascesa di un cibo inizialmente d'élite, poco apprezzato dagli stranieri, e oggi popolarissimo in tutto il mondo e tra tutte le classi sociali. Jiro certo storcerebbe il naso di fronte a interpretazioni a dir poco personali della ricetta tradizionale, ma ormai il processo di internazionalizzazione e rivisitazione del sushi è inarrestabile.
L'enorme successo di questo piatto a base di pesce e riso si porta dietro anche questioni ambientali importanti: se la pesca di tonni - soprattutto dei pregiati pinna blu - continuasse a questi ritmi, la specie rischierebbe l'estinzione. C'è chi sta lavorando per allevarli in cattività e chi apre sushi-bar ecosostenibili in cui servire soltanto pesci che si trovino in abbondanza, ma è chiaro che nessuno dei due sistemi risolverebbe il problema. L'allevamento intensivo ha già dimostrato le sue falle per quanto riguarda la produzione di carne, e anche per i tonni si sta iniziando a fare uso di mangimi contenenti derivati ittici, costringendo in pratica i piccoli pesci al cannibalismo - e i rischi di questa pratica sono già stati ampiamente dimostrati dal caso della "mucca pazza". Per quanto riguarda la scelta di utilizzare pescato di altro tipo, poi, si tratta solo di rimandare il problema: anche i pinna gialla prima o poi finiranno, nemmeno le sardine sono eterne. La questione rimane quindi irrisolta e nessuno prende in considerazione l'unica reale soluzione, quella che farebbe sì perdere profitti, ma contibuirebbe a mantenere la biodiversità anche per le generazioni future: consumare tutti meno pesce.
Voto: 6

8 commenti:

  1. L'argomento del secondo film è analogo ad una puntata di Report che avevo visto tempo fa. Purtroppo quando dietro c'è l'industria i concetti di rispetto dell'ambiente e salvaguardia diventa fantasia.

    La locandina del primo film, invece, mi ha messo fame XD

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    1. Non sapevo che Report avesse trattato l'argomento, mi cerco la puntata così approfondisco la questione, mi interessa abbastanza. Sarà che io non ho tutti quei soldi che mi circolano tra le mani, ma mi sembra assurdo sapere che il pesce sta finendo e fregarsene.
      Il primo film, nonostante io non sia una grande amante di sushi, fa venire davvero fame: preparano il cibo con una tale cura che non può che essere delizioso.

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  2. Invece a me il secondo film ha ricordato, quando parli dei pesci cannibali, alla scena iniziale di Lilo e Stich, in cui Lilo arriva in ritardo alla lezione perché doveva preparare il panino ad un pesce e in casa c'era solo tonno ...XD!
    Scherzi a parte: anche se è un evento prevalentemente noioso vale la pena cercare, qualcosa d'interessante salta sempre fuori, e poi tu che assisti almeno puoi dire a noi che è noioso...;)

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    1. Lilo e Stich l'ho visto solo una volta e non ricordavo quella scena, dovrei rivederlo perché mi piacque molto ai tempi.
      Il Biografilm è un festival di cinema piuttosto corposo, quindi almeno qualche film decente in programmazione ce l'hanno, il più è trovarlo! In generale comunque non lo consiglierei, trovo molto più interessante il Future Film Festival (e credo anche tu, visto che tratta principalmente di animazione).

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  3. Mi sembra in effetti un festival noiosetto, ma questi due film sembrano interessanti.
    Miii, dev'essere tremendo avere un padre come Jiro! Già mi lamento del mio...
    Per il problema del pesce lasciamo perdere, mi sento già in colpa ogni volta che mangio sushi -.-' Bisognerebbe lavorare sul sushi vegetariano, che a volte è molto buono!

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    1. Essendo un festival di documentari o ti interessa il tema oppure rischia di essere una rottura di scatole.
      In effetti avere un padre così idolatrato deve mettere addosso un sacco di pressione.
      Io non sono una gran consumatrice di sushi e di pesce in generale, ma quello vegetariano l'ho assaggiato e non è male, di potrebbe se non altro mangiare un po' di uno e un po' dell'altro.

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  4. Grazie per essere passata dal mio blog!
    Complimenti per il tuo blog, è molto interessante! ^^
    A presto!

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