13/04/12

Recensione: Bellezza e tristezza

Scorse veloce il tempo. Per un uomo, tuttavia, lo scorrere del tempo non consiste forse in un'unica corrente, ma in correnti numerose e varie. Proprio come un fiume, il tempo nell'uomo scorre veloce in un senso e in un altro senso più lento; ci sono anche punti dove il flusso è completamente fermo. Nel cielo il tempo scorre con una velocità uguale per tutti, mentre in questo mondo esso scorre in ciascuno di noi a un ritmo diverso. Non c'è uomo che riesca a scansare il tempo, il quale tuttavia scorre diversamente per ognuno.

Bellezza e tristezza
Oki è uno scrittore affermato, sposato con Fumiko e padre di due figli, che deve la sua fama soprattutto al romanzo La sedicenne, in cui racconta la sua sfortunata relazione extraconiugale con Otoko, all'epoca appunto sedicenne e più giovane di lui di quindici anni. La giovane, dopo essere rimasta incinta dell'amante e aver perso la bambina subito dopo il parto, si trasferisce a Kyoto con la madre per dimenticare Oki.
Ormai quarantenne, Otoko è una pittrice e vive con la sua allieva Keiko, ragazza bellissima e intimamente legata alla sua maestra.

Bellezza e tristezza (美しさと哀しみと, Utsukushisa to kanashimi to) di Yasunata Kawabari, premio Nobel per la letteratura nel 1968, è un romanzo intenso e struggente, in cui l'amore è rappresentato in tutte le sue forme - sincero, passionale, ossessivo, paziente, rassegnato, eterno.
È una storia piena di ombre e sofferenza, di desideri inespressi e inesprimibili intenzioni, in cui sentimenti trattenuti e repressi riesplodono nella generazione successiva pieni di forza potenzialmente distruttiva.
L'arte, il suo senso per chi la fa e per chi ne fruisce, è una presenza costante nel romanzo, così come la natura, contemplata ed esaltata in minuziose descrizioni che rispecchiano perfettamente la sensibilità tutta giapponese per lo scorrere delle stagioni.



La città di Kyoto è quasi un'entità vivente, un personaggio che interagisce con gli altri; la capitale millenaria, nella quale pare a volte che il tempo si sia fermato, stride con la sensazione acuta e dolorosa dell'incalzare degli anni: il passato non tornerà, anche se continua a fare male, e soltanto i ricordi rimarranno a testimonianza di ciò che è stato.
Kawabata si muove con fluidità dal presente al passato e ritorno, proprio come la memoria irrompe improvvisa nel quotidiano richiamata da un particolare quasi insignificante e porta con sé un'onda di irrefrenabile nostalgia.
Le donne occupano la scena con la loro sofferenza, il loro concedersi con impulsività, la gelosia e l'impotenza che si prova di fronte alla scoperta di un tradimento, la capacità di perdonare ogni torto con generosità quasi incomprensibile. Ma le donne sanno essere anche spietate, streghe, impenetrabili e tanto più pericolose quando sono giovani e affascinanti.

C'è tanto da scoprire e riscoprire a ogni lettura, c'è una storia a tratti crudele, toccante, piena di personaggi vivi e atmosfere opprimenti, eppure la bellezza delle parole riesce infine a bilanciare la tristezza della vita.
Voto: ★★★★★

川端 康成 Kawabata Yasunari
Bellezza e tristezza
Titolo originale: 美しさと哀しみと Utsukushisa to Kanashimi to
Anno: 1965
Traduzione di Atsuko Ricca Suga

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