The Golden Age of J-Pop Vol.2 è una compilation di brani che vi rimarranno in testa grazie a melodie accattivanti e mai banali, pop nell’accezione migliore del termine, selezionati da Meketh Lamperouge e Frank Lamperouge, ai quali lascio la parola. In fondo al post trovate il link per scaricare l’album. Solo un avvertimento: dà dipendenza!
La bellissima copertina |
“Ciao. Intanto grazie di averci ospitato con questo nostro piccolo progetto (e per averlo ascoltato).
La creazione è mia e di Frank Lamperouge: assieme abbiamo curato la selezione e io ho fatto la copertina, dopo che ci eravamo accordati per darle uno stile volutamente vintage, adatto agli anni che vuole rappresentare.
L’idea nasce dall’amore per la musica giapponese che va dal finire degli anni ’70 fino a poco oltre la metà degli anni ’80, che secondo noi è il periodo d’oro del J-Pop. Periodo d’oro che ha dato sia come musica in generale che come colonne sonore dell’animazione giapponese (intendendo in questo caso sia le canzoni che la background music) la sua massima espressione e personalità, caratterizzando queste musiche con sonorità fortemente peculiari e specifiche, autonome per molti aspetti da tutto quello che si faceva nel resto del mondo.
L’ispirazione è stata quella di creare delle compilation un po’ come si faceva negli ’80 e ’90, allora su cassetta, per raccogliere quanto c’era di più significativo e farlo ascoltare a un amico piuttosto che portarlo in automobile, avendo così una selezione quanto più possibile equilibrata fra le canzoni delle varie artiste del tempo. E in effetti la madre di queste compilazioni nasce proprio come una raccolta fatta per un viaggio in macchina.
Si è scelto volutamente di tenere fuori le canzoni nate o utilizzate come commento sonoro per gli anime del tempo, cercando di selezionare, per così dire, le canzoni da radio, a sé stanti da film, dorama o anime: capitava molto spesso infatti che queste artiste venissero chiamate a cantare insert song oppure sigle iniziali o finali delle serie del loro periodo, basti pensare a Mari Ijima per Macross, Wada Kanako per Orange Road, Mami Ayukawa per Gundam Z. Questo vale soprattutto per le idol degli anni ’80, mentre molto spesso, per non dire sempre, tali sigle negli anni ’70 erano cantate da uomini.
Come tutta la buona musica ha suoni molto ricercati, melodie non scontate per quanto orecchiabili, con grandi doti e capacità canore delle cantanti, senza l’improvvisazione che pare caratterizzare il pop dei nostri giorni.
Va anche detto che dietro queste grandi artiste v’erano i migliori musicisti che il Giappone in quel momento aveva, come i componenti degli Happy End ad esempio, sia nel ruolo di compositori e arrangiatori che di strumentisti.
Speriamo riesca a dare un’idea e uno spunto per ascolti nuovi anche a chi dovesse essere digiuno da un genere che, purtroppo, in Occidente è piuttosto difficile da conoscere e reperire.
Anche per noi è stato difficile (e talvolta costoso) rintracciare il materiale, anche se la difficoltà maggiore è quella derivata dal non conoscere i nomi e quindi di doversi, almeno all’inizio, muovere alla cieca, spinti dalla curiosità verso quella copertina, piuttosto che quell’altra canzone nella quale si incappava per caso.
Non possiamo che augurare a tutti un buon ascolto.
Facciamo solo un ultimo accenno sul numero della compilazione: perché è il “volume 2”? Perché il primo l’abbiamo perso, ma lo stiamo ricomponendo, non preoccupatevi.”
Eccovi The Golden Age of J-Pop Vol.2.
A Meketh e Frank un ringraziamento enorme: l’occasione di scoprire di più sulla cultura giapponese, di conoscere e confrontarmi con persone che hanno interessi simili ai miei, espandendo i miei orizzonti anche a livello umano, è una delle più belle opportunità che mi ha dato questo blog, e una delle ragioni per cui sono felice di averlo aperto e ho intenzione di curarlo ancora per molto tempo.
A tutti, buon ascolto!
Edit, 24 maggio 2014
Ecco a voi anche The Golden Age of J-Pop Vol.1!
Le giapponesi dei bei vecchi anno '70 e '80 avevano una bella voce, questo è poco ma sicuro! Anche se manca la mia preferita: Akina Nakamori.
RispondiEliminaA proposito (non c'entra niente e sicuramente lo saprai già), questa settimana a Bologna si terranno una serie di conferenze dedicate alla cultura giapponese, in particolare venerdì ce ne sarà una intitolata "Ritratti di dame di corte dell'epoca Heian nelle opere di Murasaki Shikibu e Sei Shonagon" a cura della professoressa Carolina Negri. Avevi per caso in progetto di andarci? Io volevo andare tantissimo, trattandosi praticamente del mio argomento di tesi e della mia (futura) relatrice, ma Bologna è un po' lontana e martedì iniziano gli esami per cui dovrei studiare :( Però, in caso tu abbia intenzione di andarci e scrivere qualcosa in proposito, l'attendo con ansia ^^
Arriverà anche il Vol.1 di questa compilation, con altre canzoni e cantanti! Intanto mi cerco qualcosa di Akina Nakamori da ascoltare.
EliminaEh sì, a Bologna ultimamente ci sono un sacco di incontri e conferenze interessantissime, purtroppo col lavoro non riesco mai a incastrare niente e mi tocca rinunciare. Mi mangio le mani ogni volta, poi quella sulle dame del periodo Heian mi interesserebbe davvero tanto, ma proprio non ce la faccio. In bocca al lupo per gli esami e per la tesi! :)