[English version below]
Sono tornata in Italia per qualche giorno alla fine di settembre. Da qui è facile, un viaggio in aereo di due ore passa in un attimo. Sono i miei sentimenti a essere complicati, perché non so più come usare la parola tornare.
Da tre anni, con qualche breve pausa, vivo all’estero. La mia vita è un’altra vita rispetto a quella che avevo prima di partire per Kyoto, non mi sono lasciata dietro quasi nulla. Nella casa dei miei genitori ci sono ancora tante delle mie cose, ma i miei vestiti sono a Londra e la sensazione di non abitare più lì è forte.
A Bologna faccio la turista: mangio fuori, scatto tante foto, salgo a piedi fino a San Luca dopo non so quanti anni. Mi sorprendo della luce calda del sabato mattina, dei tanti che corrono su per i portici, di quanto sembri lenta e rilassata la vita. È come essere dentro a una cartolina.
Tante piccole cose sono diverse da come le ricordavo. Da quanto tempo non ci sono più i sampietrini in Via Rizzoli?
A Londra nessuno viene ad accogliermi all’aeroporto con uno spuntino. Trascino la mia valigia pesante sulla metro e poi fino a casa, dove non c’è nessuno ad aspettarmi. È la mia vita “da grande”. Mentre disfo i bagagli mi sento sola e spaesata per un attimo, ma dura poco: ci sono cose da fare e persone che non vedo l’ora di incontrare.
Fare una vacanza in Italia è tornare? Non proprio, perché lì non ho una vita a cui fare ritorno.
Atterrare a Heathrow è tornare? Non ancora, forse, ma ci siamo vicini.
Londra non sarà per sempre, come tutti tra qualche anno andrò altrove. Ce lo si racconta con chiunque si incontri, lo sappiamo e basta. Prima che accada, però, so che riceverò tanto e che mi sentirò a casa qui. Incontrerò un mucchio di persone bellissime e a ogni incontro corrisponderà un arrivederci, a volte con le lacrime agli occhi. Già ieri, dopo soli quattro mesi, ho augurato buona vita a una delle più care amiche che avevo qui.
Da tanto “tornare” non è il viaggio verso Bologna. Più passa il tempo più mi convinco che il mio futuro non è in Italia.
Vorrei parlarne con la gente che ho intorno e capire come la vivono loro. Dov'è la loro casa, o se ne hanno più di una. Io ho le radici a Bologna, una vita piena di progetti a Londra, e un pezzo di cuore enorme in Giappone. Mi sento un'equilibrista.
Mentre rientro dall’ufficio penso che questa città, quando è così generosa di cieli azzurri, è proprio bella.
English:
I went back to Italy for a few days at the end of September. From here it’s easy: a two hours flight, piece of cake. My feelings are quite complicated though as I don’t know how to properly use the words going back anymore.
I’ve been living abroad for three years now. My life is completely different from the one I had before leaving for Kyoto. I left almost nothing behind me. I have a lot of stuff at my parent’s place, but all of my clothes are in London and it’s clear I don’t live there anymore.
I’m a tourist in Bologna: I eat out, take tons of pictures, go to San Luca by foot after years. I’m surprised by the warm light of a Saturday morning, by people running uphill under the porticos, by the way life seems so slow and relaxed here. It's life in a postcard.
Many little things have changed. When did they lay flagstone in Rizzoli street?
Back in London no one comes to the airport to welcome me. I drag my heavy suitcase on the tube and then home, where no one is waiting for me. It’s my adult life. While unpacking I feel alone and confused, only for a second: I have things to do and people I’m looking forward to meeting.
Is a holiday in Italy going back? Not really: I have no life to go back to there.
Is landing at Heathrow going back? Not yet, but I’m getting there.
London will not be forever. Like everyone else in a few years I’ll head somewhere else. We just know, all of us here, but before that I will receive a lot from this city and it will feel like home. I'm going to meet many amazing people and for every single one the time will come to say goodbye. I've been here for four months and yesterday I already had to wish good life to one of the closest friends I had in this city.
Travelling to Bologna is not going back, not since a long time ago. I don’t see myself back in Italy anytime in the future.
I would like to talk with people around me and ask what it's like for them. Where is their home, if they have more than one. My roots are in Bologna, my life and projects in London, and a huge piece of heart in Japan. I feel like I'm an equilibrist.
Coming back from the office I think that this city, when it’s so generous with blue skies, is simply beautiful.
Casa è uno stato mentale, è ovvio che con un background come il tuo sia difficile trovare un equilibrio. Però secondo me sei più ricca delle persone sedentarie proprio perché hai più posti che puoi chiamare casa, anche se è una continua altalena emotiva.
RispondiEliminaChe foto meravigliose!
Hai ragione, solo che a volte mi sento ancora "in transito" e invece di avere tante case mi pare di non averne nemmeno una! Ci vuole un po' di tempo, lo so, ma ho scelto questa vita e non me ne pento.
EliminaGrazie, sono felice ti piacciano!
Concordo con il post che mi precede: casa è uno stato mentale. A casa mia si dice anche spesso: dove ho casa ho patria. Può essere spaesante ma allo stesso tempo comporta una crescita interiore non indifferente, che ti servirà sempre per affrontare le nuove sfide che la vita vorrà proporti. Bentornata!
RispondiEliminaSpesso mi sento proprio "senza patria" per usare le tue parole. Il legame con l'Italia ormai è debolissimo, il bisogno di tornare quasi nullo. Col Giappone ho un rapporto conflittuale di odio/amore che ancora non so bene come risolvere. L'Inghilterra è una fase, una bella fase per ora, ma non sarà per sempre.
EliminaChi vivrà vedrà, intanto grazie come sempre!
Casa per invece è un posto, al contrario di molti pur avendo viaggiato, essere stato sul punto di...alla fine casa mia è rimasta quella. La palazzina di famiglia, la casa dei miei, la casa dei nonni che poi è diventata la mia. E' un luogo fisico che è mutato degli anni settanta ad oggi, ma che è rimasto fermo, un porto , un luogo dove tornare, dove costruire , dove cresce, invecchiare ed andarsene per molti...
RispondiEliminaQuando sono lontano penso alla tranquillità della mia casa. Quando sono qua, poi mi accorgo che forse, non per causa mia ma questa nazione mi sta allontanando dal mio porto...
Quella che descrivi è una sensazione che non conosco, ma mi piacerebbe provare. Vorrei avere a un certo punto della mia vita un porto a cui tornare e sapere che proprio quel luogo, e nessun altro, è la mia casa. Deve dare un senso di sicurezza e appartenenza che ogni tanto mi manca.
EliminaPurtroppo l'Italia, come è adesso, è un paese in cui si fatica a vivere serenamente per tante ragioni.
Verissimo. Io ormai non chiedo più where are you from, ma where's home to you. Anche per me i rientri in patria sono sempre stranissimi...
RispondiEliminaSì, i legami col posto da cui vengo ormai sono molti meno di quelli con altri paesi e altri luoghi. Che fatica però avere pezzi di cuore sparsi per il mondo e non poter mai abbracciare in una volta tutti quelli a cui si vuole bene!
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