Recensione: Godzilla

I can't believe that Godzilla was the only surviving member of its species... But if we continue conducting nuclear tests it's possible that another Godzilla might appear somewhere in the world again.

Godzilla nasce nel 1954 prendendo ispirazione da King Kong e da un altro film americano, Il risveglio del dinosauro. Il lungometraggio di Ishirô Honda ha aperto la strada al genere di successo dei Kaiju, i mostri tanto amati dalla tradizione filmica del Sol Levante. Se un uomo in un costume da dinosauro che distrugge macchinine e case giocattolo sicuramente non impressiona chi ha ormai gli occhi pieni di effetti speciali di ogni genere, non è comunque da sottovalutare la modernità del messaggio che questa opera vuole trasmettere. Ad appena nove anni dalle tragedie di Hiroshima e Nagasaki il Giappone era ben lungi dall'aver dimenticato, e proprio gli orrori della guerra nucleare sono qui il bersaglio delle critiche. Inoltre l'America è ancora considerata "nemico": sono i test atomici portati avanti dagli Stati Uniti la causa del risveglio e della mutazione della spaventosa creatura.
Il paesaggio di Tokyo dopo il passaggio di Godzilla non può non ricordare quello successivo alle devastazioni dei bombardamenti: la città è rasa al suolo, i feriti implorano aiuto e le fiamme avvolgono ogni cosa. Il film mette in risalto anche altri aspetti considerati tipici della cultura nipponica, ad esempio l'esaltazione del sacrificio personale per la causa più alta della preservazione della collettività.
Oltre ad essere un'imperdibile pietra miliare della cinematografia giapponese, quindi, Godzilla è anche più che mai attuale: il pericolo che deriva dall'energia nucleare, anche se utilizzata per scopi civili e non militari, rimane concreto, e non sia mai che per rendercene conto si debba attendere nuovamente che una creatura del Giurassico esca dalle acque fumanti del Mar del Giappone per fare un sol boccone dello Shinkansen.
Voto: 7 1/2