So make your siren's callIl Giappone mi manca, ma non tanto quanto pensassi. Intendiamoci, non c’è giorno in cui non vorrei svegliarmi con la musichetta del furgoncino della carta da riciclare (se solo l’avessi registrata!), inforcare la mia fedele bici Tetsuo e filare giù per Senbon dori. Ora poi, che gli ume colorano il Kitano Tenman-gu di rosa e bianco, e i sakura si preparano per avvolgere la città coi loro petali leggeri, non c’è nessun altro posto al mondo in cui vorrei trovarmi.
And sing all you want
I will not hear what you have to say
Cause I need freedom now
And I need to know how
To live my life as it's meant to be
Eppure, guardando le foto, ritrovando angoli conosciuti in anime e film, non mi prende quel groppo in gola che ero certa sarebbe stato la mia condanna perpetua dopo il ritorno. E, ve lo posso assicurare, non è perché qui abbia qualcosa a compensare quello che ho perso. Se cerco di capirne la ragione, non ho davvero bisogno di pensarci più di tanto.
Fin dal momento in cui ho messo piede sull’aereo, lo sapevo. Quando sono tornata a Bologna, era chiaro. Qui non è più casa, e non c’è modo perché torni a esserlo, non a breve almeno. A qualunque costo, mi sono promessa che sarei tornata in Giappone entro l’anno.
Le mie ultime parole su suolo nipponico sono state I’m coming back. Hej då, e anche se tanto è cambiato adesso e quelle parole forse hanno perso di significato, da quando sono qui quello è il mio pensiero fisso, è lì che sono costantemente proiettata, è quello lo scopo per cui mi sto impegnando ogni giorno. Tornare indietro.
Adesso, citando una persona a cui voglio molto bene, mi concentrerò solo sui miei progetti, miei perché veramente miei, Elena al centro. Non lo so proprio, come andrà da qui in avanti, ma se posso ricominciare a essere curiosa ed emozionata pensando al mio futuro, allora sto facendo la cosa giusta.
(tutte le foto sono state scattate domenica scorsa al Kitano Tenman-gu da Tomoko, una delle due persone a Kyoto che ho una voglia pazza di riabbracciare)
Fai bene a concentrarti sui tuoi progetti, questo è un momento fondamentale della tua vita che è bene sfruttare al massimo :D
RispondiEliminaSpero proprio di riuscire a tirarne fuori più cose positive possibile! Di sicuro so che non voglio fermarmi proprio ora. :)
EliminaChe meraviglia di foto!!! Fra due settimane partirò per il Giappone e per i primi di aprile sarò a Kyoto, speriamo che i ciliegi non si facciano attendere o non siano frettolosi! XD
RispondiEliminaCredo che la mancanza si senta di meno se hai un obiettivo, il fermo proposito di ritornare. Che ci voglia un mese, sei mesi o quel che sarà, la certezza del proprio sogno da realizzare. In bocca al lupo!
I primi di aprile i sakura dovrebbero essere in fiore a Kyoto, sono sicura che sarà splendido!
EliminaInfatti, per me è solo un distacco temporaneo, quindi non la vivo come qualcosa di irreparabile. Spero di essere di nuovo là prestissimo!
Buon viaggio, salutami Kyoto! :)
Brava, penso che concentrarti su te stessa e sui tuoi progetti ora sia la cosa più importante.
RispondiEliminaTi auguro ogni bene e tanta fortuna! ^^
Ti ringrazio!
EliminaPer ora voglio progettare il mio futuro, senza altri pensieri di mezzo. Speriamo vada bene! :)
Bene, il futuro non è mai facilmente prevedibile, ma la determinazione aiuta a costruirlo al meglio. Per cui se hai dei piani metticela tutta e andrai dove vorrai!
RispondiEliminaInfatti, di certo non è una strada in discesa, ma se non provo con tutto il mio impegno finirò per pentirmene. Grazie per l'incoraggiamento!
EliminaMi sembra un ottimo modo di affrontare il problema!
RispondiEliminaPiù che altro è l'unico modo per me! :)
EliminaL'impegno e la costanza ti porteranno ovunque vorrai, in bocca al lupo Elena san. Gianna
RispondiEliminaGrazie Gianna san, lo spero proprio! E ti auguro che anche tu, se lo vorrai, possa un giorno tornare in Giappone!
EliminaSono sicura che realizzerai tutti i tuoi desideri. La costanza e la tenacia non ti mancano.
RispondiEliminaGrazie, lo spero davvero! Io di mio ci metto tutto quel che posso, spero sia abbastanza!
EliminaCredo sia meraviglioso non provare il senso di mancanza nostalgica, probabilmente è il regalo più bello che la cultura orientale ti sta facendo!
RispondiEliminaTemevo sarebbe stato molto più doloroso il distacco da Kyoto, ma avere un obiettivo aiuta a tenere l'umore un po' più alto!
EliminaChe strano, capitare sul tuo blog... anche io sono di Bologna (ti sei laureata con Takeshita anche tu, per caso?), anche io sono a Kyoto e anche io ho nell'orecchio la musichetta del furgoncino... ero a Kitano Tenmangu stamattina, poi cercando altro mi sono imbattuta nel Daruma-dera... buffo trovare qualcuno che ha percorso gli stessi passi e che ricorda le stesse cose che anche io ricorderò un giorno, quando tornerò in Europa (non so dove). Un saluto!
RispondiEliminaCiao Donatella, grazie per il commento!
EliminaStrano davvero trovare qualcuno che ha percorso tante strade in comune con me. Anche io ho studiato con Takeshita, e nonostante i molti progressi fatti dopo continuo a essergli grata per avermi guidata all'inizio della mia lotta continua con il giapponese.
Ti auguro che la tua vita a Kyoto sia bella come lo è stata la mia, e chissà che non ci si incroci tra quelle vie un giorno. A presto!