17/04/12

Recensione: Hoshi no koe - La voce delle stelle

Hoshi no koe
Mikako Nagamine viene arruolata nelle forze speciali incaricate di combattere i Tarsians, alieni ostili ai terrestri. Più l'astronave su cui viaggia si allontana dalla Terra, più tempo impiegano i suoi messaggi per raggiungere Noboru, un compagno di classe con cui negli anni ha instaurato un rapporto affettuoso.

Makoto Shinkai ha realizzato questo cortometraggio nel 2002 curandone personalmente ogni fase, dalla sceneggiatura alla regia alle animazioni, richiedendo la collaborazione di un amico unicamente per la colonna sonora. Anche per questo si chiude volentieri un occhio sul character design poco convincente e sull'utilizzo frequente di immagini statiche. I fondali, per contro, sono eccellenti, con un'attenzione rara alla resa dei cieli, nuvolosi o stellati, e della luce, utilizzata come vero mezzo espressivo tramite il quale le emozioni dei protagonisti sono esplicitate visivamente.

L'idea di fondo è interessante e si basa su una riflessione riguardante la distanza e l'incomunicabilità tra le persone, ma il suo sviluppo non è completo, così come la caratterizzazione dei personaggi, piuttosto piatti e stilizzati. Sono comunque evidenti le potenzialità del regista, considerato oggi una delle più promettenti personalità nel campo dell'animazione nipponica. La sua crescita artistica rispetto a questi primi sforzi è indubbia, e le premesse per migliorare ulteriormente ci sono tutte.
Voto: 7-

18 commenti:

  1. Se ordinassi un'enciclopedia su film, anime e cultura giapponese, penso che mi invierebbero i tuoi post :)

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    1. Magari, pensa che per ogni cosa che leggo/guardo/imparo ne scopro altre 10 che non conosco!

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  2. Hai ragione: ha delle belle scenografie (devo imparare anche io a fare le nuvole così: mi vengono sempre sporche)
    Da quello che ho potuto vedere in rete, non mi piace tanto il 3D un po' "laccato", ma tutto sommato non disturba con il resto.

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    1. Le nuvole di Shinkai sono sempre splendide, magari non si impegna al massimo nel disegnare i personaggi ma sui cieli dà il 100%.
      Questo corto ha alcuni difetti evidenti, ma se si pensa che l'ha fatto completamente da solo glielo si perdona facilmente, e nel complesso risulta bello da vedere.

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  3. Mi manca.
    Shinkai ha molto potenziale, ma trovo sempre che gli manchi quel qualcosa capace di rendere completi i suoi lavori.

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    1. Sì, anche secondo me non ha ancora tirato fuori dal cilindro un film veramente bello in tutte le sue parti, ma è giovane e migliora ogni volta, quindi ho buone speranze per il suo futuro.

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    1. Anche a me piace molto, sarebbe bello se la sviluppasse in futuro in un film più lungo.

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  5. Devo passare l'informazione a Baffetto, sono sicura che una chance gliela darà :D

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    1. La chance la merita assolutamente, anche perché dura poco. Poi fammi sapere se vi è piaciuto!

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  6. Dopo i vari viaggi-interstellari in cui sono approdata sul tuo blog e su quello di Acalia, e dopo si suggerimenti della stessa Acalia, nel mio imminente presente c'è la visione di un film d'animazione dello studio ghibli. Se il germe dell'animazione prenderà sede nelle mie membra, aggiungerò ad una ipotetica lista questo cortometraggio... :D

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    1. Lo Studio Ghibli è un ottimo punto di partenza per conoscere l'animazione giapponese. Il mio preferito è Mononoke hime, più adulto rispetto a Totoro e Ponyo, ma sceglierne solo uno è davvero difficile. Spero proprio che ti appassioni anche tu all'animazione, per me ormai è una droga! :)

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  7. Io sui cortometraggi sono poco preparata, passando da te scopro sempre un sacco di cosine interessanti ^^
    In ogni caso l'idea della lentezza progressiva della comunicazioni è un argomento molto interessante. Alla fine finisce così anche senza allontanarsi fisicamente, spesso man mano che ci si perde di vista una persona le comunicazioni diventano sempre più distanti ^^

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    1. Quando ho poco tempo o non ho voglia di concentrarmi per due ore mi butto sui corti per illudermi di non star perdendo tempo del tutto.
      L'idea di base è molto interessante, il collegamento tra distanza fisica e distanza emotiva è trattato anche benino per essere un film così corto.

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  8. commento solo per scroccarti informazioni e mi scuso per questo :))...

    però visto che sei un'esperta di cinema giapponese, io la settimana prossima vado al far east film festival, e volevo chiederti se eri a conoscenza di qualche film meritevole (tra quelli giapponesi) da non perdere....

    in ogni caso ne approfitto per andarmi a vedere questo corto!!!

    saluti!

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    1. Guarda, col fatto che non riesco ad andare al Far East mi sono informata poco per non mangiarmi troppo le mani... Comunque ho sentito gente che attendeva con impazienza The woodsman and the rain e soprattutto Rent-a-cat, che ha un'idea di partenza davvero carina.
      Non c'entra col Giappone, ma You are the apple of my eye deve avere avuto molto successo in Asia (ma non so di cosa parli).
      Fammi sapere se vedi qualcosa di interessante (non solo giapponese) e buona visione!

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  9. e io lo sapevo...purtroppo non riesco a farmi tutto il festival, solo gli ultimi tre giorni.... ho controllato il programma, questi film me li perderò...comunque ti farò sapere se visionerò qualcosa di notevole, ciao!

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